di Paolo Quagliarella
Non comprendo perché l’uomo, in questo caso l’astrologo, debba necessariamente sentirsi superiore agli altri o ritenere di avere un potere, solo perché conosce una lingua diversa, l’astrologia. Capita sovente che alcuni astrologi ritengano di poter pre-dire, di essere “fighi” nell’indovinare avvenimenti, ma, se così fosse, sarebbe meglio giocassero al lotto nei momenti propizi, tanto possono trovarli per sé, così come per gli altri.
Pre-vedere, invece, è un’altra cosa. Parto dai dati reali, dalla storia delle persone, costruisco congetture in funzione delle tecniche astrologiche, delle interpretazioni, sta poi al consultante valutare e capire se sono adatte a lui. Se le sente proprie. Il pre-vedere offre alternative, il pre-dire è affermare per conto terzi quello che dovrebbe accadere.