Può capitare che in un tema natale dei segni zodiacali non contengano cuspidi di case; in queste situazioni io considero come governatore della casa non soltanto quello reale, ovvero quello del segno in cui la case cade, ma anche quello del segno che non ospita cuspidi.
Ad esempio nel tema di Nietzsche, la prima casa cade in Scorpione, ma si estende sino al Capricorno, dove inizia la seconda, quindi il segno del Sagittario è “inquadrato” non contiene cuspidi. In questo caso considero sia Plutone, governatore del segno dello Scorpione, che Giove, signore del segno del Sagittario, come governatori della I casa. Allo stesso modo troveremo una situazione analoga con la VII casa, dove avremo Venere e Mercurio suoi governatori.
Se partiamo dal presupposto che le case rappresentino i bisogni dell’uomo, la realtà della vita in cui le divinità prendono forma sotto la veste di rappresentazioni archetipiche allora nel momento in cui un segno non contiene case è come se non avesse la possibilità di esprimersi nella vita reale del soggetto, come se non potesse esprimere i propri bisogni in modo chiaro.
Se i pianeti governatori del segno inquadrato, come nel caso di Nietzsche, Mercurio e Giove, formano un una larga opposizione, questo indica che quell’asse è di primaria importanza per il soggetto, nel nostro esempio la I-VII casa, l’io e l’Ombra, la coscienza di me e quella dell’altro. Ovviamente dobbiamo guardare in quali case i due pianeti cadano e quali altri aspetti formino, ma questo primo sguardo ci fornisce un indizio su cui lavorare nel tema. Nel caso di Nietzsche, Giove è in quarta casa, Mercurio in decima casa, l’indipendenza, il distacco dalla famiglia, la maschera sociale.
In sintesi possiamo affermare nel caso del filosofo che i bisogni di relazionarsi con l’altro, con la propria Ombra, di guardare i propri contenuti di coscienza e portarli all’esterno affinché potesse essere visto, riconosciuto, risultavano di difficile attuazione o quanto meno laceranti, poco chiari. Le sue opere mostrano, secondo me, un chiaro riferimento a questa dinamica, fermo restando la grandezza e la vastità del suo pensiero che non può essere racchiuso in una semplice analisi astrologica, ma abbiamo una traccia importante su cui imbastire la storia. Un riferimento alla sua condizione di salute possiamo trovarla qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Friedrich_Nietzsche#L’ultimo_periodo_e_il_collasso_mentale
C. G. Jung ha il segno dell’Ariete inquadrato tra la seconda e la terza casa, lo Scorpione tra l’VIII e la IX. Marte e Venere assumono un colore diverso. La case delle proprie risorse personali, dei confini e quella delle risorse degli altri hanno necessità di esprimere i propri bisogni attraverso Marte e Venere.
La torre di Bolingen è un chiaro esempio di confine costruito con le proprie mani, difeso da Marte, ma di forma circolare, quindi riconducibile al Sé, alla grande energia di questa divinità che si trova nel segno del Sagittario in undicesima casa, l’insegnamento a gruppi di persone, l’assertività in gruppo, i numerosi progetti di studio iniziati e portati avanti. Venere è in Cancro in sesta casa e quadra Giove governatore del Sagittario in ottava, in qualche modo il pianeta dell’armonia è ricondotto da Giove al proprio posto, ma viene riportato con la forza di una quadratura. I confini fra il corpo dell’altro e le risorse dell’altro vengono investite dalla forza di Giove, dalla sua espansione. Nelle numerose biografie e racconti si afferma di come Jung fosse di corporatura imponente e magnetica, che penetrasse nello spazio dell’altro anche senza volerlo. Corpo, gruppo, trasformazione. Il titolo dell’Opera, La Libido. Simboli e trasformazioni, se vogliamo, può raccontare qualcosa di questa dinamica fra Marte/Venere (libido), ottava casa (trasformazione). La libidine di Zeus che aggancia le divinità “femminili” (Venere) è assai nota, così come lo sono gli amori di Jung.