Dalla lettura di un capitolo de: Il mito del Denaro di Claudio Widmann, sono nate le seguenti riflessioni astrologiche.
PLUTO – ADE, DIVINITA’ DIVERSE
Gli antichi hanno mescolato due miti diversi, quello di Pluto e quello di Ade – Plutone, creando un sincretismo, secondo me, non funzionale al pensiero astrologico, poiché i due racconti sono totalmente diversi. Sappiamo che Ade era figlio di Crono, fratello di Zeus e divinità degli Inferi, assorbito dai latini con il nome di Plutone, mentre Pluto era una divinità a sé stante, anche lui, poi aggregato simbolicamente ad Ade – Plutone.
Chi era in effetti Pluto, la divinità della ricchezza? La risposta la possiamo trovare nel suo mito, nella commedia di Aristofane che ne racconta le gesta, ma leggiamo cosa scrive Kerenjy sulle origini di Pluto nell’orfismo: “Si parlava di Iasio, un giovane cacciatore cretese – secondo il nome, un Dattilo Ideo – al quale Demetra si era data nei solchi di un campo tre volte arato. La dea gli aveva dato un bambino, Pluto, «ricchezza», e la terra aveva dunque portato un raccolto moltiplicato.” Demetra e Zeus erano la coppia che aveva generato Proserpina, erano stati amanti, quindi per vendicarsi del tradimento, Zeus, uccide Iasio con un fulmine: Pluto è, dunque, una divinità privata del padre.
La ricchezza della terra, la semina simbolica nei solchi, per tre volte, aveva moltiplicato il raccolto, ma ciò fa pensare anche all’impegno necessario da mettere nel lavoro per il raggiungimento degli obiettivi. Demetra ci riporta al segno della Vergine, alla spiga, a Hermes – Mercurio pianeta che è in domicilio e in relazione con questo elemento zodiacale. Nella simbologia di Pluto cominciamo ad intravedere dei valori astrologici in relazione con il pianeta e il segno citato.
RICCHEZZA, DENARO, PLUTO NELLA COMMEDIA DI ARISTOFANE
Ulteriori indizi sul valore archetipico di Pluto li troviamo nella commedia di Aristofane che narra le vicende di Cremilo un uomo che avrebbe voluto vedere il proprio figlio ricco e felice e che si rivolge all’oracolo per sapere come ottenere tale risultato, magari diventando disonesto, ingiusto. L’oracolo risponde che avrebbe dovuto prestare attenzione alla prima persona trovata fuori dal tempio. Era un uomo vecchio, calvo, senza denti, sporco e cieco, ma era Pluto il dio della ricchezza. Widmann evidenzia che in quanto il denaro viene visto come lo sterco del diavolo, nelle fattezze del vecchio, nel suo decadimento ritroviamo questa simbologia. L’abito è sporco, sudicio, l’habitus per i latini rappresenta lo stato morale, il comportamento, il modo di vestire, dunque Pluto è in vicinanza con ciò che è in relazione con Ade – Plutone, ma nello stesso tempo, l’abito, la moralità forzata, il modo di vestire sono caratteristiche, ancora una volta, del segno della Vergine. Possiamo pensare, dunque, che Pluto, nel tema natale, possa essere rappresentato da Mercurio e da uno dei segni del suo domicilio? Andiamo avanti nell’interpretazione del racconto e lo scopriremo.
MERCURIO, VERGINE E…
Pluto era cieco, non aveva modo di guardare il mondo, di vedere la luce, il Sole, Apollo, era lontano da lui. Zeus l’aveva punito con questa menomazione perché Pluto avrebbe voluto offrire i suoi servigi solo ai giusti, retti, regalare fortuna e ricchezze a onesti e saggi, in base a un criterio di meritocrazia. Zeus accieca Pluto, i segni di domicilio di Giove sono il Sagittario e i Pesci (domicilio secondario, ma per l’astrologia classica, primo domicilio notturno), opposti a loro troviamo i Gemelli e la Vergine, segni di Mercurio. Mercurio è la divinità che raccoglie le informazioni, la Vergine le riorganizza, le divide, le sceglie in base a caratteristiche utili. Pluto avrebbe voluto scegliere in base alle persone (informazioni) e ai loro attributi: saggezza, onestà, ma Giove non voleva, perché l’equilibrio sta nel vivere la polarità degli archetipi e non soltanto uno, altrimenti si rischia l’inflazione, ovvero l’esagerazione di uno a scapito dell’altro, Pluto avrebbe dovuto vivere anche secondo i domicili di Giove e dei due Mercurio. I tratti simbolici astrologici comuni della ricchezza, fino ad ora, sono Mercurio, Giove, Gemelli, Sagittario, Vergine e Pesci. Pluto è un dio schivo, caratteristica della Vergine e dei Pesci, ma prima avrebbe voluto scegliere, decidere in libertà, vedere tutte le possibilità, dimenticandosi delle conseguenze: Gemelli, Sagittario. Nel racconto di Aristofane, Cremilo afferma che Zeus gestisce il mondo attraverso il denaro, ma chi lo procura è Pluto, troviamo nuovamente la dialettica di relazione fra Mercurio (commercio) e Giove. Tutto l’attività umana si svolge in funzione di questa coppia archetipica che genera movimento e denaro, per il soddisfacimento di bisogni, siano piaceri futili o necessari. Possiamo aggiungere una componente astrologica al nostro discorso che è Venere (piacere). Dal fabbro, al falegname, al manager sono il piacere e il denaro che muovono gli ingranaggi. Pluto è dunque il daimon che muove il mondo, stando a questa lettura e soddisfa i desideri.
PLUTO E PENIA
Cremilo, allora, compreso il fatto che debbano essere i giusti a godere del denaro e della fortuna decide di portare Pluto al tempio di Esculapio, dio della medicina, affinché guarisse dalla cecità la divinità e potesse tornare a distribuire ricchezze in modo meritocratico, così accade. Ma prima di fare ciò, Cremilo, riflette fra sé e sé aiutato dalla divinità Penia rappresentante della povertà, dell’indigenza, dell’insufficienza e si chiede se la ricchezza fosse distribuita equamente fra tutti nessuno vorrebbe più fare il calzolaio, il fabbro, il falegname. Senza la motivazione dell’indigenza nessuno sentirebbe più il bisogno di fare qualcosa per sopravvivere, non ci sarebbe più il desiderio perché tutto sarebbe soddisfatto. Penia e Pluto sono due facce della stessa medaglia, una non può esistere senza l’altra. Penia afferma che lei rappresenta la moderazione, ancora una volta una caratteristica della Vergine, mentre Pluto l’eccesso, eccesso di denaro/grano ingigantiti da Giove che come ho scritto è in esilio nel segno della Vergine, quindi può ingigantire e portare agli eccessi opposto le valenze astrologiche. Il racconto prosegue con diversi uomini che si lamentano del fatto che ora la ricchezza equamente distribuita ha distrutto alcuni lavori, come colui il quale verificava che tutti pagassero le tasse e non ci fossero evasioni, o una vecchia donna che riceveva aiuto da un giovane indigente in cambio di vestiti, denaro che adesso non aveva più supporto ed era piombata nella solitudine e nelle difficoltà quotidiane. La ricchezza equamente distribuita aveva fatto del bene ad alcuni e del male agli altri, addirittura anche Hermes – Mercurio si lamentava del fatto che nessuno facesse più offerte a lui e che non commerciavano neppure, tanto erano ricchi. Tutti i templi, quindi tutti gli dei non ricevevano più doni, offerte, nessuno sentiva il bisogno di “de-siderare” muoversi verso il cielo, le stelle, l’egual ricchezza aveva spento le passioni. I templi erano diventati dei bagni a cielo aperto, poiché, racconta Aristofane, la gente andava soltanto per defecare. In questo possiamo leggere ancora una volta la relazione con il denaro, visto come sterco, come qualcosa di nascosto. Visto il caos creato, interviene direttamente Zeus che rimette apposto le cose rimettendo Pluto al proprio posto come custode della dea fortuna.
L’economia e la ricchezza sono dunque fondata sullo scambio delle merci, dei servizi, delle opportunità, il denaro così circola e non ristagna, non imputridisce. La ricchezza nasce, dunque, da vivere Mercurio in diversi modi. Anche lo scambio fra persone, fra idee è arricchente, circola energia, libido e nascono opportunità di cambiamento. L’energia che circola è Marte, azione. Non dobbiamo dimenticare che Venere governa il segno del Toro rappresentante dei beni materiali, delle necessità immediate. Nel segno opposto al Toro troviamo lo Scorpione, governato da Ade – Plutone che è simbolicamente apparentato con Pluto, come abbiamo letto, ma lo Scorpione è anche, secondo l’astrologia classica, governato da Marte. Venere è signora della Bilancia, desiderio di ’armonia, di bellezza e al suo opposto troviamo l’Ariete governato da Marte.
CONCLUSIONI ASTROLOGICHE
Volendo riassumere possiamo pensare che astrologicamente, la ricchezza, la fortuna, il denaro siano messi in relazione con Mercurio, Giove, Venere, Marte e i segni mobili: Gemelli, Vergine, Pesci e Sagittario, che presiedono alla circolazione delle energie. Ed ora, buon divertimento, con l’analisi degli oroscopi di personaggi ricchi e della loro biografia.
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LE RECENSIONI DEI CLIENTI
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Paolo a lezione si manifesta con naturalezza e quell'energia maschile pragmatica, fatta di concetti che entrano nel mio apprendimento personale in maniera veloce ed essenziale. Il corso di Astrologia archetipica, psicologica trovo comunque che debba essere rivolto a persone che abbiano un'infarinatura e senz'altro cementerà la struttura di ogni segno, casa ed elemento. Grazie!!!
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Per sapere cosa ne pensasse Carl Gustav Jung dell’Astrologia t’invito a leggere: l’intervista
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