“Il senso fondamentale dell’oroscopo consiste nel fatto che, determinando le posizioni dei pianeti nonché le loro relazioni (aspetti) e assegnando i segni zodiacali ai punti cardinali, esso dà un quadro della costituzione prima psichica e poi fisica dell’individuo. L’oroscopo rappresenta dunque in sostanza un sistema delle qualità originarie e fondamentali del carattere di una persona e può essere considerato un equivalente della psiche individuale.” C. G. Jung
Il tema natale rappresenta astronomicamente la posizione dei pianeti sullo zodiaco nel giorno della nostra nascita ad una precisa ora e in un’altrettanto specifica città. E’ quindi un segno poiché rappresenta in modo oggettivo una realtà.
Plotino ricordava che un’anima che s’incarna, nasce sceglie: i propri genitori, il proprio corpo, la propria sorte, ed un luogo per entrare nel mondo.
IL SIMBOLO E IL TEMA NATALE
Un uomo che guarda un albero può pensare che sia un semplice vegetale, ma nel momento in cui si spinge oltre con la fantasia, con il significato, proietta immagini personali legate ai suoi vissuti, alla sua cultura, può diventare un simbolo, qualcosa che unisce conscio e inconscio, che dà un senso “altro”.
Jung ricorda che ci sono simboli/segni universali, ovvero che a prescindere dall’esperienze del soggetto, suscitano quella spinta verso l’oltre tangibile della coscienza. La parola “madre“, in qualsiasi lingua venga scritta, segno, è un segno-simbolo universale, così come un occhio disegnato in un triangolo, per citare le sole immagini.
Il tema natale, di conseguenza, può essere una descrizione astronomica geocentrica del cielo di nascita, ma anche un sistema simbolico che può far apparire alla coscienza del soggetto la propria vita sotto lenti diverse. Peraltro il tema natale utilizza i Segni zodiacali, i Pianeti e ciascuno di loro è in stretta correlazione per nome, immagine a divinità a miti. Il mito per Jung è una delle espressioni principali dell’inconscio.
IL TEMA NATALE E’ UNA RAPPRESENTAZIONE DEL SE’
Se l’oroscopo personale è un contenitore semantico di tutte queste informazioni, si presta benissimo ad essere un sistema simbolico, inoltre anche rappresentazione del Sé junghiano, ovvero la meta del processo d’individuazione, meta che sarà sempre un faro, ma oggettivamente non raggiungibile. E’ come se fosse un asintoto a cui l’uomo tende all’infinito, sulla strada del Sé si compie la vita del soggetto. Il Sé, il tema natale, può rappresentare le nostre aspirazioni, la nostra vita nel suo complesso, con gioie, dolori, scelte, è il nostro Sé.
IL TEMA NATALE E’ UN RACCONTO
Il tema natale in quanto sistema simbolico, seppure contenga parti universali, immagini archetipiche quando deve essere raccontato diviene rappresentazione archetipica, si spoglia dei valori universali del simbolo, per abbracciare l’unicità della vita del soggetto, in una danza, in un amplesso.
Ho usato di proposito la parola, raccontato, e non interpretato, poiché il tema natale per quanto s’incarni, nel momento della lettura in quella specifica persona deve mantenere, sempre, una parte aperta alla metafora, al simbolo in cui il soggetto può scegliere la propria storia, rappresentarsela, riviverla.
COME RACCONTARE IL TEMA NATALE
Per fare un esempio, nel caso in cui una persona avesse un aspetto di tensione “negativo” fra Venere e Marte, che senso avrebbe dire, come fanno in molti, il problema dei tuoi amori, dei tuoi matrimoni, della tua sessualità vissuta male è causato da questo aspetto? Non sarebbe meglio descrivere questo scambio zodiacale come un momento, sempre presente, nelle psiche, restando in campo amoroso, di effusioni esagerate fra Venere e Marte, piccole vendette su cui si basano, comunque, l’amore e la passione? Come due innamorati, appunto, che cercano di fare ingelosire l’altro per poi accendere ancor di più il rapporto? Come descrivere questo aspetto a un consultante è un’altra questione, si possono usare i miti, racconti (le storie di Venere e Marte) in cui il portatore dell’aspetto proietta il suo vissuto psichico o reale. Il racconto è la strada maestra perché attraverso le metafore, le parole si possono fornire numerose porte a cui il soggetto può accedere, ma non è l’unica via.
Dopo aver raccontato il tema natale personale, l’oroscopo personalizzato, si pone una pietra miliare, fissa e immutabile sulla strada del soggetto, che può essere approfondita nei diversi campi di vita dello stesso, ma resta archetipicamente identica nella forma. Se lo stesso consultante venisse dopo un anno, due, tre, cinque, io racconterei, probabilmente, le stesse cose, ponendo accenti diversi su alcune cose, perché potrei notare cose che in passato non ho visto, ma l’80% degli argomenti sarebbe lo stesso.
L’UTILITA’ DI RILEGGERE IL TEMA NATALE ANCHE A DISTANZA DI TEMPO
Ma la peculiarità del tema natale raccontato con i miti sta nel fatto che nel momento in cui il consultante riascolterà la consulenza di qualche anno prima, rileggerà il proprio racconto, avendo maturato altre esperienze, trovandosi in uno specifico momento psicologico e storico, coglierà nel racconto, che avrà con sé sempre una parte simbolica quindi universale, come scritto in precedenza, emozioni diverse, senso diverso ai propri vissuti, altre risposte e altrettante domande.
Il tema natale dovrebbe essere, dunque, un racconto unico, speciale che vissuto una volta, raccontato dall’astrologo può essere riascoltato in diversi momenti della propria vita per cercare risposte, spiegazioni, motivazioni al proprio vivere nel mondo (famiglia, società, se stessi).