G. Jung affermava che esiste una relazione di complementarità fra coscienza e inconscio affinché le due parti siano in equilibrio e la coscienza sia direzionata, indirizzata in modo produttivo ed equilibrato rendendosi permeabile all’inconscio e ai suoi contenuti che sono gli archetipi è necessaria una funzione psichica denominata: funzione trascendente.
“Questa funzione si chiama trascendente perché rende possibile passare organicamente da un atteggiamento all’altro, vale a dire senza perdita dell’inconscio.” C. G. Jung, La dinamica dell’inconscio
La funzione trascendente permette di mediare fra contenuti coscienza e inconscio. Cosa c’entra l’interpretazione del tema natale con la funzione trascedente?
Se pensiamo che il tema natale possa rappresentare una possibile forma descrittiva dei nostri contenuti, della nostra vita e la nostra vita si compone di coscienza, attività di cui pensiamo di avere il controllo, e d’inconscio, attività che desiderano venire alla luce ed essere soddisfatte, allora si può anche parlare della funzione trascendente come mediatrice e opportunità di miglioramento della nostra vita. Allo stesso modo se pensiamo che il tema natale sia solo un strumento linguistico, un escamotage per soddisfare quanto appena esposto, il discorso non cambia, comunque abbiamo bisogno della funzione trascendente.
In entrambi i casi l’interpretazione del tema natale lavora sulla suggestione, il tema natale è solo e soltanto una suggestione per buona pace di tutti gli astrologi e per il piacere dei detrattori. A proposito della suggestione Jung scrive:
“[…] si dimentica completamente che una suggestione per la quale non esista alcuna predisposizione interiore non viene mai accolta о che, se in seguito a particolare insistenza viene accolta, essa torna a svanire subito. Una suggestione accolta durevolmente corrisponde sempre a una forte predisposizione psicologica, che la suggestione ha semplicemente fatto scattare.” C. G. Jung, La dinamica dell’inconscio
LA SUGGESTIONE E L’ASTROLOGIA
Ah, ma allora possiamo dire che l’astrologia è una suggestione, utile e, per altro, se agisce e perdura, quindi il cliente la sente propria vuol dire che era predisposto psicologicamente e la suggestione ha attivato qualcosa di esistente.? Certo che possiamo, dobbiamo dirlo. Allo stesso modo ciò che non era esistente nella psiche in precedenza ma di cui si sarà comunque parlato durante il colloquio sarà dimenticato dal cliente. Il fatto importante è che ho visto troppo spesso i contenuti emersi dalla lettura del tema natale che perdurano come se in effetti ci fosse qualcosa che “inspiegabilmente” l’astrologia attivasse. Sarebbe da condurre una ricerca in tal senso sulla misurabilità delle suggestioni lanciate e quelle rimaste attive.
La suggestione è una modalità che viene utilizzata dalla funzione trascendente per unire coscienza e inconscio.
Ma come si può ottenere concretamente questo durante un incontro astrologico? Jung a proposito dei suoi pazienti e la modalità per accedere, utilizzare la funzione trascendente in psicoterapia scrive:
“Alcuni pazienti sono in grado di produrre fantasie in qualsiasi momento, fantasie che lasciano “emergere” liberamente mediante la semplice esclusione dell’attenzione critica. Tali fantasie sono utilizzabili, ma questa capacità particolare non è troppo frequente. Essa può venire però sviluppata con un particolare esercizio, per il che il numero di persone capaci di questa libera formazione di fantasie aumenta in maniera non indifferente. L’allenamento consiste anzitutto in un addestramento sistematico a escludere l’attenzione critica, producendo così un vuoto della coscienza che favorisce l’emergere delle fantasie latenti. Il presupposto tuttavia è che preesistano effettivamente fantasie dotate di investimento libidico; [..].” C. G. Jung, La dinamica dell’inconscio
Io nella mia pratica consulenziale invito il cliente a cercare di ascoltare le storie mitologiche che racconto, di immaginare quale dei personaggi lui possa essere, quali emozioni a prescindere dai personaggi si attivano nella sua vita presente e passata, quali sentimenti vengono ricordati, senza farsi troppe domande, ma vivendo come se fosse un racconto cinematografico. Questo può essere un modo che mette in contatto coscienza e inconscio, senza entrare nel terreno della psicologia o della psicoterapia: un po’ come facevano i nostri genitori e i nostri nonni quando ci raccontavano delle fiabe.
L’astrologia può essere utilizzata come se fosse un sogno lucido con cui confrontarsi con il cliente.