di Paolo Quagliarella
Come sappiamo, tra un po’ ci sarà la corsa alla lettura degli oroscopi per i 12 segni legati alle previsioni del 2016 o comunemente dette oroscopo del 2016. Cosa, senza dubbio, molto carina e divertente.
Io per primo, se ho modo di leggerli o ascoltarli in tv, lo faccio divertito nella speranza-attesa di avere 5 stelle, ma anche 10 🙂 a seconda dell’unità di misura utilizzata per i voti ,in tutti i settori della vita. Ovviamente sono una splendida esercitazione per astrologi che hanno competenze tecniche di astrologia (si spera) , linguistiche e di comunicazione.
Leggere un oroscopo per il nuovo anno, a prescindere dalla validità, veridicità, capacità di beccarci degli stessi, diverte, rilassa ed aggrega quando si è in compagnia, ma anche, a chi sa leggerli ed ascoltarli, se redatti in maniera corretta, offrono spunti e possibilità di riflessione per mettersi in gioco ed agire, magari cercando di andare contro l’oroscopo che sembra essere meno fortunato di quello del partner, dell’amico, del familiare. Possono essere uno strumento utile per mettersi in gioco.
Che dire: W gli oroscopi e gli oroscopari!
Non dobbiamo dimenticare però uno dei principali usi dell’Astrologia che parafrasando C. Widmann (Sul Destino, Edizioni, Magi, pag.176) é :
“Nel dialogo tra conscio e inconscio, prevedere il futuro non è la cosa più importante.
Porsi delle domande è più rilevante che avere delle risposte, perché attraverso la riflessione, l’interrogazione e l’introspezione l’io espande la propria consapevolezza, ma soprattutto affina la propria sintonia con le sorgenti del destino.
Se il destino dell’uomo si plasma nel crogiolo della psiche, nuove considerazioni inducono a rimeditare il valore della divinazione. Non si tratta di scrutare le stelle per scorgere ciò che è stabilito da sempre o d’interrogare un vate per sapere come gli dèi hanno confezionato il futuro. Si tratta piuttosto di farsi riflessivi per sapere meglio come la personalità nel suo insieme (e soprattutto nelle sue parti inconsce) stia affrontando i quesiti della vita e quale impostazione stia imprimendo all’esistenza”
