Per la parte inerente il Sole si leggano i pezzi: http://www.graziaepaolo.it/sole-interpretato-chiave-mitologica/
LA LUNA IN GEMELLI E IL MITO
L’eroe solare deve raggiungere la propria principessa, ovvero la Luna, salvarla; nel tuo tema, Franca, è in Gemelli in decima casa. Questa posizione zodiacale ci ricorda il mito di Ebe che “significa la «giovinezza». Essa era una copia della madre nella sua qualità di Era Pais, «la fanciulla». L’eroe Eracle, figlio di Zeus e della regina mortale Alcmena, legato strettamente a Era sia per mezzo del suo nome «Gloria di Era», sia per le sue sofferenze e le sue gesta, divenne alla fine un dio dell’Olimpo e ottenne in sposa Ebe.” Eracle era figlio illegittimo di Zeus, sua madre non era una divinità, quando l’eroe delle dodici fatiche morì e divenne una divinità, sposò Ebe, figlia, legittima di Zeus ed Era, ricucendo in qualche modo, il tradimento divino. Nel tuo tema, dunque, per vivere pienamente la Luna devi, a maggior ragione, riferirti al Sole. Kerényi racconta della seconda nascita di Eracle, quando ascende all’Olimpo e del suo matrimonio con Ebe che rappresenta la giovinezza di Era, la sua verginità, la coppia divina, quindi, in qualche modo riunisce il cielo (Ebe/Era) e la terra (Ercole in quanto essere che è stato mortale, semidio).
“Nella sua qualità di Era Teleia, la gran dea dei matrimoni, portò lei stessa a Eracle la propria figlia Ebe. Essi – il figlio adottivo di Era e il più giovane duplicato di lei – celebrarono il loro matrimonio sull’Olimpo tra gli dèi. Il genero di Era regnò qui in un palazzo d’oro. I poeti cantavano: «Ora egli è un dio, le sofferenze e le fatiche sono passate; egli vive dove vivono gli altri abitanti dell’Olimpo, immortale, senza invecchiare, insieme a Ebe, figlia di Zeus e Era». La copia di Eracle terreno – poiché anche il viandante terreno e le sue fatiche rimasero indimenticabili –, il suoeidolon andò agli Inferi, dove incontrò Odisseo. Intorno a lui si udiva il garrire delle anime simile al grido degli uccelli, che, spaventati, si allontanavano in tutte le direzioni. Egli era simile all’oscura notte, con l’arco in mano e la freccia nella cocca. Con lo sguardo fisso che incuteva spavento, era eternamente nell’atto di tirare. Anche nel cielo lo si vedeva in una posizione simile: nella costellazione del Sagittario, inginocchiato sulla gamba destra, sempre indaffarato, come un monumento posto da Zeus a ricordo delle fatiche del figlio.”
Il ruolo di Ebe nell’Olimpo era di coppiera degli dei, prima che ci fosse Ganimede, mesceva l’ambrosia, nello stesso tempo gli storiografi pensano che potesse rappresentare la divinità che garantiva l’eterna giovinezza alle divinità. Una conferma in tal senso la troviamo anche in altre storie inerenti Ebe “il vecchio eroe Iolao pregò Ebe e Zeus che gli restituissero la giovinezza per un giorno solo. Due stelle luccicarono sul cocchio di guerra e la gente esclamò: Ebe e Eracle!” Iolao, inoltre, era stato cocchiere di Ercole e suo amante, eromenos, ovvero un adolescente che aveva una relazione d’amore con un uomo adulto. Il simbolismo dei Gemelli come trasporto, giovinezza e adolescenza è pregnante, così come il rallegrare, divertire. L’inconscio è permeato da questi simboli di leggerezza, libertà, realizzazione concreta, immortalità affinché si possano “soddisfare” è necessario impegnarsi nella routine quotidiana, in attività concrete che in qualche modo possano essere ricondotte a questi o altri simboli simili. Non è facile, Franca, perché muoversi tra responsabilità e leggerezza è un’attività complessa, sono modi di vivere, oggettivamente distanti. Senti il bisogno della stabilità nella coppia e allo stesso tempo dell’indipendenza personale, ma quando trovi una, l’altra sembra sfuggirti. Ma tu sai di poter offrire l’immortalità al tuo Sole interiore, al tuo Ercole, il punto di partenza deve essere allora cercare di vivere con maggiore leggerezza, manifestare i propri bisogni parlandone, esprimendoli alle persone che riteniamo opportuno. Realizzare qualcosa di concreto, tangibile è un modo in cui puoi esprimere meglio te stessa. Devi, anche in questo caso, come per il sole, cercare di renderti indipendente dai vincoli psicologici e fisici della famiglia di origine.