di Paolo Quagliarella

“Il carattere aveva un rifugio migliore, il più antico, alla larga da accademie militari, pulpiti e orfanotrofi: l’astrologia, dove peraltro fiorisce a tutt’oggi. La vitalità popolare dell’astrologia attesta il bisogno che abbiamo di una psicologia del carattere per orientarci nella vita. L’astrologia propone il linguaggio dei tratti. A volte si lascia irretire nella trappola del conteggio numerico pseudoscientifico, a volte si appiattisce sulla richiesta, posta dall’Io pratico, di ottenere il successo, di trovare l’amore, di cavarsela dai guai. La sua virtù principale, tuttavia, rimane la rappresentazione di un cielo pieno di caratteristiche che rimandano l’anima individuale a potenze archetipiche.” J. Hillman, La forza del carattere

Mi telefonerà l’amante, tornerà il mio amore, troverò lavoro? Tutte domande più che lecite, ma la risposta non può essere fornita dall’Astrologo e dagli astri, ma da altre domande da porsi prima del consulto o anche durante l’incontro con l’astrologo: Perché aspetti che ti telefoni? Cosa hai fatto per arrivare in questa situazione di attesa e di ansia spasmodica e dipendenza dall’altro? Qual è la strada che ha sentito di dover perseguire, naturalmente, per giungere a questa situazione?

Ogni domanda deve rimandare all’origine del problema per cui si va dall’astrologo, molto spesso l’origine del problema, potremmo essere noi, in modo inconsapevole. Per questo, come scrive Hillman, bisogna guardare agli archetipi astrologici e all’anima individuale.

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