Dobbiamo pensare ai pianeti come a dei complessi così come ha scritto Rudhyar, ma ancor prima Jung, parlando però di complessi psicologici. Il complesso, a discapito della parola italiana, non è un problema può essere la manifestazione cosciente di uno stato precedentemente inconscio. Per apparire alla coscienza, all’esterno è fondamentale che l’uomo viva, ovvero raccolga informazioni dall’esterno, tramite Mercurio, queste ultime possono eventualmente attivare un complesso e portarlo alla coscienza. Quando un complesso si manifesta la Psiche cerca di ricostruire gli equilibri emozionali affinché non prenda il posto dell’Io. In soldoni cosa significa questo? Se pensiamo per esempio a #Mercurio in Ariete, il pianeta/complesso possiede un nucleo emozionale (tonalità affettiva) che è basato sull’elemento fuoco. Può capitare che il soggetto con questa posizione planetaria venga urtato per errore mentre è al Bar, se per qualche motivo, lo stato emozionale (tonalità affettiva) del soggetto era già impregnato di elemento fuoco, poiché magari aveva appena discusso con qualcuno, l’urto potrebbe aumentare l’energia fuoco, il nucleo del complesso e attivarlo, renderlo palese, ovvero potrebbe perdere le staffe con l’avventore del bar che per errore l’ha urtato. Il complesso #Mercurio si costella e appare sotto forma di innervazione corporea, mostrare disappunto esagerato, alzare la voce. Ogni complesso/pianeta è più facile che venga attivato dall’energia del nucleo di base, l’elemento in cui è, ma analogamente, nel caso del segno di fuoco, anche l’aria potrebbe essere un innesco. Se chiedo a una persona con Mercurio in Ariete di fermarsi a riflettere, la prima cosa che pensa è: “fermarmi”?

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