Leggendo questo passo di C. G. Jung si comprende come non basti la sola coscienza solare a tenere in piedi la psiche umana, il viaggio del Sole è una parte importante, ma non l’unico viaggio della coscienza.

“Il re Sole, come archetipo della coscienza, viaggia attraverso il mondo dell’inconscio, una delle sue moltitudini figure che potrebbero un giorno essere anche capaci di coscienza. Queste luci minori sono, secondo la vecchia visione, identiche alle corrispondenze planetarie nella psiche postulate dall’astrologia. Quando, quindi, un alchimista evocava lo spirito di Saturno come suo familiare, questo era un tentativo di portare alla coscienza un punto di vista al di fuori dell’ego, implicando una relativizzazione dell’ego e dei suoi contenuti. L’intervento dello spirito planetario era considerato un aiuto. Quando il re invecchia e ha bisogno di rinnovarsi, viene istituita una sorta di bagno planetario – un bagno in cui tutti i pianeti riversano le loro “influenze”. Questo esprime l’idea che il dominante, indebolendosi con l’età, ha bisogno del sostegno e dell’influenza di quelle luci sussidiarie (gli altri pianeti) per fortificarlo e rinnovarlo. È, per così dire, disciolto nella sostanza degli altri archetipi planetari e quindi rimesso insieme. Attraverso questo processo di fusione e rifusione si forma un nuovo amalgama di natura più completa, che ha preso in le influenze degli altri pianeti o metalli.” 

Mysterium Coniunctionis (1955–1956) (CW 14), pars. 501–502, 504

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