Ho ascoltato l’interessantissimo intervento del Dott. Luciano Amato Fargnoli a proposito del sogno: https://www.youtube.com/watch?v=FoM2KgE_iHI
Come sappiamo il sogno è associato astrologicamente alla dea notturna, la Luna; proprio di notte noi ci addormentiamo e sogniamo.
Il mito di Endimione ci racconta della divinità lunare, Selene, che durante la notte si recava dal suo innamorato, che dormiva un sonno perenne e si accoppiava con lui. Il sogno, infatti, attiva energie, nel sogno siamo sempre parte attiva con la mente, ma non in modo solare, all’esterno, l’azione è rivolta all’interno come desidera la Luna. Nel sogno viviamo una realtà altra e la sentiamo come se fosse vera, il cervello percepisce e ci fa vivere così come se fossimo svegli seppure si sogni.
Proprio il sogno, la Luna, come via di accesso al mondo altro ci riporta al concetto di Anima di Jung, ma veniamo spinti poi verso quello più onnicomprensivo di J. Hillman. Come scrivevo in altri articoli, l’Anima è il primo filtro che si pone fra l’inconscio collettivo e l’Io, l’Anima pesca nell’inconscio collettivo, le rappresentazioni archetipiche viste nei sogni, sono figlie in qualche modo di Anima.
Per gli antichi i sogni erano messaggeri, ci viene alla mente Mercurio/Hermes, il messaggero per antonomasia. Il sogno ci spinge verso la nostra interiorità, la IV casa dello zodiaco. Il sogno si esprime per immagini, l’immagine è un riflesso della realtà, un’imitazione. L’imitazione è diversa da ciò che è davvero, ma posso solo ottenerla confrontandomi, Venere-Afrodite è la divinità del confronto, della relazione, chi è la più bella è la domanda che si pone Afrodite di fronte allo specchio, così come faceva la matrigna di Biancaneve. Lo specchio è rappresentato proprio dal glifo di Afrodite. Ma tornando al mondo altro che raggiungiamo e viviamo nel sogno, il mondo notturno, non possiamo non pensare ad Ade/Plutone e anche al lavoro di J. Hillman: “Il Sogno e il mondo infero”.
In questa ricostruzione abbiamo toccato l’Archetipo astrologico di Anima che si compone di Luna, Mercurio, IV casa e suo governatore e Venere e ci abbiamo aggiunto Plutone. Possiamo quindi pensare che il nostro modo di sognare, gli archetipi, le forme del sogno possano essere rappresentate nel tema natale dalle posizioni zodiacali di questi pianeti, dalle loro relazioni con gli altri e dall’Io che è rappresentato dall’Ascendente. E’ proprio l’Io che mostra nel sogno ciò che conosce, sa di possedere ma che non vuole portare pienamente alla luce del sole, alla coscienza, il sogno si fa portavoce di immagini rimosse che possono mostrarsi attraverso alcuni simboli, l’Io deve accettare delle situazioni che il sogno mostra; detto in altri termini, l’Ascendente deve entrare in relazione con le rappresentazioni di Anima e accettarne le conseguenze.
Un’altra considerazione interessante è che i sogni ci allontanano dalla regola, nel sogno possiamo fare cose che in realtà non faremmo mai a causa di regole e divieti, il sogno va contro Saturno, contro le regole, la rigidità, infatti il pianeta è governatore del Capricorno, segno opposto al Cancro di cui è governatore la Luna. Se una persona fa un sogno in cui rompe un divieto reale, compie un atto che mai compirebbe nella realtà, potremmo provare a guardare il suo Saturno di nascita, come è messo, quali transiti subisce al momento del sogno.
Quando siamo in accordo con noi stessi, stiamo bene, i sogni non vengono più a disturbarci in qualche modo perché l’Io vuole dire che è in equilibrio con la realtà è sulla strada dell’individuazione. Il sogno mi parla, mi dice quello che io non riesco a dirmi nella realtà, ciò che è sempre involontariamente bloccato, da Saturno, la regola.
Dopo questa rapida panoramica sulle relazioni fra sogno, pianeti e astrologia, proviamo a rileggere un sogno di Jung alla luce delle informazioni raccolte.
I pianeti in relazione con il sogno di Jung sono: la Luna in Toro congiunta a Plutone in III casa, Mercurio in Cancro e Venere nel medesimo segno e casa, la sesta, congiunti anche loro. Saturno, la regola, è in Acquario in I casa e si oppone a Urano governatore dell’Io, l’Ascendente, quadrando la Luna e Plutone. Cosa possiamo tirare fuori? Qual è la forma che si potrebbe ripetere nei sogni di Jung? Luna congiunta a Plutone ci parla di Ade, sotterraneo, scavare, Proserpina persa nell’oscurità ma che desidera comunicare e raccogliere più informazioni indifferenziate, la III casa assieme Mercurio VI. Venere cerca di rimettere armonia nella forma, fa paragoni confronta, si specchia nell’acqua del Cancro è quasi narcisista e gode della sua piacevolezza. L’io è fortemente alla ricerca di novità, non sta fermo, fermenta ma non accetta essere messo in secondo piano, il sogno parla di ribellione all’Io, di portare alla luce una maggiore coscienza solare (Leone), ma la rigidità e le regole di Saturno l’impediscono. L’unico modo è rompere con il passato e fare qualcosa di alternativo (Acquario). Saturno rappresenta anche la pietra, il freddo. La Luna è in relazione con la casa, la dimora, Venere con l’Arte, la bellezza, l’armonia. Ora vi lascio al sogno di Jung a voi le deduzioni.
“Ero in una casa sconosciuta a due piani. Era “la mia casa”. Mi trovavo al piano superiore, dove c’era una specie di salotto ammobiliato con bei mobili antichi di stile rococò. Alle pareti erano appesi antichi quadri di valore. Mi sorprendevo che questa dovesse essere la mia casa, e pensavo: “Non è male!” Ma allora mi veniva in mente di non sapere che aspetto avesse il piano inferiore. Scendevo le scale, e raggiungevo il piano terreno.
Tutto era molto più antico, e capivo che questa parte della casa doveva risalire circa al XV o al XVI secolo. L’arredamento era medioevale, e i pavimenti erano di mattoni rossi. Tutto era piuttosto buio. Andavo da una stanza all’altra, pensando: “Ora veramente devo esplorare tutta la casa!” Giungevo dinanzi ad una pesante porta, e l’aprivo: scoprivo una scala di pietra che conduceva in cantina. Scendevo, e mi trovavo in una stanza con un bel soffitto a volta, eccezionalmente antica.
Esaminando le pareti scoprivo, in mezzo ai comuni blocchi di pietra, strati di mattoni e frammenti di mattoni contenuti nella calcina: da questo mi rendevo conto che i muri risalivano all’epoca romana. Ero più che mai interessato. Esaminavo anche il pavimento, che era di lastre di pietra, e su una notavo un anello: lo tiravo su, e la lastra di pietra si sollevava, rivelando un’altra scala, di stretti gradini di pietra che portava giù in profondità. Scendevo anche questi scalini, e entravo in una bassa caverna scavata nella roccia. Uno spesso strato di polvere ne copriva il pavimento, e nella polvere erano sparpagliati ossa e cocci, come i resti di una civiltà primitiva. Scoprivo due teschi umani, evidentemente di epoca remota e mezzo distrutti. A questo punto il sogno finiva.” C. G. Jung, Ricordi, Sogni, Riflessioni
Ora pensate ai vostri pianeti rappresentanti dei sogni e cercate di scoprirne la forma comune, la struttura.