Scoppia la polemica riguardo il cambiamento del racconto di Disney inerente Biancaneve e i sette nani, ma ancor più in generale per le scelte dell’Editore su diversi racconti di spingersi nella direzione del politcally correct. Io personalmente non amo questi rifacimenti forzati delle storie, perché “Biancaneve e i sette nani” nel titolo riporta tre degli elementi fondamentali, il bianco, il numero 7, i nani, ciascuno con le proprie valenze simboliche, ma soprattutto quando una narrazione viene utilizzata per fini “politici”.
Se Biancaneve, non è più bianca, i nani non sono più nani, il racconto non è lo stesso, è un altro, è un adattamento ai tempi moderni, non è più simbolo, ma immagine, rappresentazione, è una manifestazione ontica di una trama archetipica, detto diversamente una “rappresentazione archetipica”. Il racconto dovrebbe chiamarsi diversamente, allora, secondo me non ci sarebbe motivo di polemica.
Ogni storia appartiene al proprio tempo e viene rivisitata con il trascorrere dello stesso, c’è poco da indignarsi, si può provare fastidio, magari, perché utilizzata a fini “politici”, ma molti racconti hanno avuto lo stesso scopo. In sintesi non ha senso accanirsi contro la Disney e affermare che la tradizione è stata tradita, è stata riletta, è cambiato il messaggio. Proprio “tradire” significa portare un messaggio, ebbene c’è un nuovo messaggio in questa “biancaneve”
La stessa storia di Biancaneve a ben guardare la troviamo prima nell’autore napoletano Giambattista Basile (1566-1632), qui addirittura la matrigna, strega cattiva, aveva chiesto di poter mangiare il fegato e i polmoni di Biancaneve, al cacciatore come prova della sua morte, desiderava queste parti del corpo e non il cuore, eppure non se ne parla nella Biancaneve dei fratelli Grimm che poi è stata ripresa dalla Disney. Il fegato è prometeico, in relazione con il coraggio, ma anche con Giove, l’espansione; i polmoni sono di Mercurio, la vita, il respiro, la matrigna desiderava prendere, forse, queste qualità da Biancaneve?
Ma a parte questa divagazione, si nota in modo chiaro, come la storia sia stata modificata nell’arco di 400 anni, ed è normale che accada, altrimenti si rischia come in alcuni approcci astrologici, mi riferisco a certe correnti di astrologia classica, in cui si rifiuta di venire a patti con la storia del tempo, adattando quelle che sono i sistemi antichi, alle esigenze dell’hic et nunc.
Biancaneve astrologicamente potevamo immaginarla nella sua versione classica vicina al Segno del Cancro (accudente con i nani), ma anche dello Scorpione (Biancaneve morta), la rinascita dopo il bacio del Principe (Toro – Venere – Amore), insomma a seconda di quello che vogliamo vederci, possiamo spaziare entro certe forme archetipiche.