L’interpretazione dell’eclissi è un racconto che potete provare a declinare nella vostra vita. A quali settori può adattarsi, in che modo potete appropriarvene, modificarla, adattarla al vostro vissuto? In funzione del tema natale personale si possono aggiungere più particolari, ma già soltanto questi pochi spunti potrebbero essere utili ad aprire gli occhi all’immaginazione.
L’eclissi dell’11 agosto vede tre pianeti nel segno del Leone: Sole, Luna e Mercurio che formano una quadratura con Giove in Scorpione. Mercurio è retrogrado e sembra scappare da Apollo, ha paura di essere punito a causa del furto dei buoi de di fratello, si nasconde. Mercurio ha anche discusso con Giove, sono in quadratura, nel segno governato da Ade, possiamo pensare alla divinità che non ubbidisce al proprio padre, fugge dal Re, non vuole partecipare alle nozze alchemiche, la Pietra filosofale non viene creata. Sembra che questa eclissi parli del mantenimento dell’eterogeneità, non ama le fusioni, differenziarsi potrebbe essere la parola d’ordine, mostrando il lato meno accettato da se stessi e dagli altri, buttar giù la maschera. Certo si possono rischiare figuracce, ma almeno la verità apparare alla luce del Sole, quella luce che ha mostrato il tradimento di Venere e Marte che sono in trigono fra Acquario e Bilancia. L’ingegno di Vulcano ha creato una invisibile rete d’oro (l’eclissi in Leone) che ha permesso d’imbrigliare i due amanti e di mostrarlo a tutti gli dei uomini, il femminile non c’era, la sola Venere, come parte in causa era più che sufficiente. La quadratura di Saturno a Venere conferma l’ipotesi di un femminile che può essere schiacciato, compromesso, raffreddato, messo in ombra dall’eclissi. Lo specchio di Venere, rappresentato dal glifo del pianeta, la croce in basso, il manico e la parte in alto, la parte riflettente, è ghiacciato da Saturno, non permette all’immagine di apparire, non si ha la piena coscienza di sé stessi. Il tradimento portato alla luce può allontanare i due amanti perché Venere prova vergogna, non si specchia e non vede l’ora di essere liberata dal senso di colpa e dal ludibrio, vuole riprendersi la propria individualità, ma l’eclissi, l’indifferenziato al momento non lo permette, una parte di sé appare per quella che è, senza giudizio morale, ma con la necessità di tradire e vivere la propria femminilità titanica. Marte è appunto bloccato da Urano/Vulcano a causa della quadratura di quest’ultimo che si trova nel segno di Venere. Il dio della guerra è a casa di Vulcano, in Acquario, nel suo letto, sembra che Vulcano ce l’abbia più con la moglie Venere che non con il guerriero. Il trigono fra Marte e Venere porta alla luce delle passioni, delle energie, il piacere che è necessario esprimere e non nascondere, a prescindere dalle conseguenze.