Il termine coprifuoco deve la sua origine dal periodo medioevale in cui si chiedeva alla popolazione di usare la cenere prodotta dal fuoco che era burciato per ricoprirlo e quindi spegnerlo, soffocarlo senza che producesse fumo e potesse generare incendi non voluti.

Ma se stiamo spegnendo il Fuoco in una casa, stiamo spegnendo il Fuoco di Estia, la divinità del focolare, dell’accoglienza. Per i greci il Fuoco di Estia rappresentava il calore familiare, si trovava nel centro della casa e accoglieva anche i viandanti, gli estranei, limitiamo l’aggregazione fra persone, limitando gli “incendi”, la propagazione del coronavirus, limitiamo anche Ermes che rappresenta gli spostamenti ed era legato ad Estia e al focolare.

Stiamo spegnendo non il nostro Fuoco interiore, al contrario, ma quello che in qualche modo cerchiamo come surrogato all’esterno, come svago importante, ma non indispensabile.

A rifletterci per bene, forse, non è il Fuoco di Estia che ci viene chiesto di spegnere, ma quello di Dioniso, della divinità nata dal Fuoco e che si celebra anche quando si esce per divertirsi.

Ma non solo, scopriamo che in qualche modo il Fuoco di Dioniso e il Fuoco di Estia possiedono dei tratti comuni, la capacità di aggregare per motivi diversi. L’aggregazione, la comunità, lo stare insieme ha bisogno del Fuoco, del calore, dello Spirito.

Il coprifuoco di Dioniso, dunque, ci spinge ancor di più verso Anima, in direzione dell’interiorità, verso la nostra casa, la nostra famiglia, verso il nostro focolare di Estia; rientreremo prima a casa, vedremo meno amici, comunicheremo meno di persona, ma attraverso altri media, come già facciamo, rallenteremo, che è un po’ quello che ci chiedeva Pan con la pandemia: recuperare il respiro, prendere coscienza del respiro e concentrarsi, non più sull’Animus e la Persona, ma su Anima, sempre attraverso la simbologia di Ermes.

Viviamo questo coprifuoco come un ritorno alla nostra Estia, al nostro centro, alla nostra Anima affinché si possa poi tornare all’equilibrio tra le parti: svago, Animus, Persona.

Il Segno del Cancro è martoriato, simbolicamente, da tempo dalle opposizioni di Giove, Saturno e Plutone dal Capricorno, e da Marte in Ariete, Estia che può essere messa in relazione con il Segno del Cancro, sente il bisogno di essere onorata!