Zeus figlio di Crono riuscì a sfuggire al padre che lo avrebbe ingoiato grazie all’aiuto di sua madre Gea. Già altri fratelli avevano subito la stessa sorte. Vernant racconta:

“Quando l’ultimo dei suoi figli, Zeus, il piú giovane – proprio come Crono era stato il piú giovane figlio di Urano –, sta per nascere, Rea fugge a Creta dove partorisce in segreto. Il bambino viene affidato alle Naiadi, che si incaricano di allevarlo e di tenerlo nascosto dentro una grotta, affinché Crono non possa udire i vagiti del neonato. Quando poi le grida e i pianti del bambino aumentano di tono e intensità, Rea chiede a divinità maschili, i Cureti, di eseguire davanti alla grotta le loro danze guerriere cosí che il risuonare delle armi, mescolato ai rumori e ai canti, copra la voce del piccolo Zeus. Crono non si accorge di niente, ma sapendo che Rea è incinta aspetta con pazienza di vedere il frutto del suo ultimo parto. E invece, che cosa gli porta la scaltra Rea? Una pietra, o meglio, una pietra avvolta in fasce. Porgendogli il fardello lo avverte: – Fai attenzione, è tanto piccolo e fragile, – e, hop, Crono ingoia in un sol boccone la pietra fasciata. Cosí, nel ventre di Crono si trova l’intera generazione dei bambini nati da lui e da Rea e poi, al di sopra di tutti, riposa la pietra”

Zeus/Giove entra il 2 dicembre nel Segno del Capricorno, torna da suo padre per sconfiggerlo dopo essere cresciuto sui monti e bevuto il latte della capra Amaltea che l’ha reso forte e invincibile. Proprio Almatea sarà posta nel cielo come la costellazione del Capricorno. Zeus, come prima cosa, prepara un veleno da dare a suo padre affinché i suoi fratelli, ingoiati in precedenza, venissero vomitati fuori e tornassero alla luce. La prima ad uscire, la sorella più grande, è Estia e così via gli altri fratelli l’uno dopo l’altro. La guerra fra Titani e dei olimpici può iniziare.

Il ritorno di Giove nel Capricorno, dopo dodici anni, evoca questa storia. Ci siamo nutriti del latte di Amaltea, siamo cresciuti nei dodici anni precedenti, cosa abbiamo fatto? Queste le domande iniziali che dobbiamo porci per provare a costruire un senso alla presenza di Giove nel Capricorno, dove questa volta troviamo anche il suo padrone di casa, Saturno, assieme all’altro figlio Ade. Prometeo/Urano è sempre dalla parte di Zeus dal segno del Toro, ma Saturno è forte desidera si faccia pulizia del passato, si tenga lo stretto necessario, per poi andare avanti e ampliare la nostra visione non dimenticandoci di piantare i semi per il futuro che saranno protetti da Ade e Proserpina. Non dobbiamo ingigantire le nostre paure, dobbiamo cercare di capire che ciò che ci viene tolto o scegliamo di lasciare è una zavorra, il futuro ce ne renderà conto. Costruire nuove fondamenta per puntare a qualcosa di più grande, non combattere contro Saturno, ma farselo amico, governare assieme, Titani e dei dell’Olimpo, oppure dividersi i territori, questa potrebbe essere una lettura di Giove nel segno del Capricorno. Zeus riceve il nutrimento da Amaltea, che non è sua madre, quindi anche quando ci sentiamo soli possiamo cercare energie, aiuto, soccorso dall’esterno, magari in situazioni o cose che sembrano lontane dal nostro vivere, che sembrano non appartenerci. Non guerra ma pacificazione e compromesso, utile e funzionale per tutti.