Cosa possiamo raccontare, interpretare, immaginare quando ci sono forti valori nel Segno della Vergine come in questo periodo? Leggiamo alcuni miti che parlano di Demetra, divinità dell’agricoltura, della terra e di come non sia soltanto in relazione con le messi, il grano, la semplicità del quotidiano, ma come diversi simboli, si muovano nel racconto e prendano forma. Il Segno della Vergine porta con sè, come gli altri Segni zodiacali, una complessità psichica importante, delle storie utili ad ognuno di noi, a prescindere dall’appartenenza zodiacale.

Scrive Kerénji: “Vi era un racconto secondo il quale Zeus aveva sposato anche Demetra, la seconda delle sue tre sorelle, figlie di Rea. Sposo di Demetra era considerato di solito Poseidone, come ancora si avrà occasione di sentire. Ma nessun altro dio, eccettuato Zeus, viene nominato come padre dell’unica figlia partorita da Demetra: Persefone. Il congiungimento di Zeus e Demetra era una storia nota, eppure allo stesso tempo meno nota.”

Poseidone, divinità dei mari, governatore del Segno dei Pesci, era sposo di Demetra che è in relazione con il Segno della Vergine. Possiamo immaginare che la Vergine abbiamo bisogno di un elemento complementare, la divinità dei terremoti, colui il quale sarebbe diventato in un secondo momento divinità dei mari, prima Poseidone era una divinità tellurica. La Vergine, Demetra quindi è spinta nella direzione del’Acqua, del sentimento, inteso in senso di funzione junghiana, ma deve passare dalle vicissitudini terrene, deve vivere il terremoto, deve sentirsi, in qualche modo, mancare il terreno sotto i piedi, la stabilità per cercare l’unione con l’Acqua, il Segno di Poseidone. E’, dunque, una strada complessa che richiede il distacco dalla Terra dopo averne subito la forza distruttrice, aver compreso l’energia tellurica di cui anche Demetra si fa portatrice e che la condurrà a vedere, la propria figlia e di Zeus, Persefone, vivere proprio nell’oltre tomba, nell’Ade, nel sottosuolo, da dove nascono i si propagano i terremoti. Che siano eruzioni “sotto”-marine o del “sotto”-suolo è l’energia esplosiva che smuove la Vergine.

Ma il segno della Vergine è governato da Mercurio – Ermes, la Vergine è colei la quale separa, divide e raccoglie per il benessere futuro. In questa storia possiamo leggere uno dei motivi per i quali sia Hermes la divinità governatrice del Segno.

Sempre Kerénji ricorda che: “Una delle storie più antiche era quella in cui Rea appariva nelle parti di Demetra. Ecco il racconto. Rea aveva proibito a Zeus il matrimonio, perciò Zeus inseguì la propria madre. Rea si trasformò in un serpente. Zeus fece altrettanto e, come serpente con serpente, intrecciati in un groviglio inestricabile, si unì con lei. Il segno che ricorda quell’evento – nella nostra lingua: symbolon – sarebbe la verga di Ermes intorno alla quale due serpenti si attorcigliano e si incontrano.”

La parte maschile, l’Animus, del Segno desidera il potere sul mondo, ma non può senza l’aiuto della donna, Anima, e attraverso l’unione tra loro appare lo scettro di Ermes. Ermes-Mercurio permette l’unione tra maschile e femminile, proprio come accade nei processi alchemici, il Segno della Vergine diventa l’alambicco in cui distillare, separare il puro è l’impuro. La corrispondenza zodiacale del segno della Vergine con l’intestino che ha questo funzioni è pregnante, così come con la pelle che dividi il mio corpo dall’ambiente.

Quando troviamo in cielo, come in questo periodo, forti elementi Vergine o allo stesso modo in un tema natale, nei transiti la preponderanza simbolica del Segno, possiamo costruire una storia, un’ipotesi sul valore collettivo o individuale che questi valori amplificano.