Non amo fornire indicazioni dirette perché ognuno di noi deve essere libero di ritrovare parte della propria storia nel racconto astrologico, come se si leggesse un romanzo o si guardasse un film immedesimandosi nella storia o in un personaggio. Chi dice che voi siete un aspetto astrologico, un Segno, un tema natale specifico e non potete essere altro: sbaglia! Voi potete essere ciò che desiderate all’interno della specifica forma del vostro tema natale che è di per sé una possibilità infinita di manifestazioni. Pensate sempre al vostro vissuto e cercate di comprendere dove il significato di Ares/Marte possa inserirsi nel periodo che va dal 13 maggio al 28 giugno del 2020.
Ares/Marte seppure sia in relazione con il Fuoco dell’Ariete, Segno che governa, non dobbiamo dimenticare che è considerato in astrologia classica anche governatore dello Scorpione, c’è, a mio avviso, un forte legame anche con questo Segno e di conseguenza con l’Acqua intesa come elemento astrologico. Ares è il principio di tutte le cose, è colui il quale porta con sé i quattro elementi e gli dona la forma. Ogni cosa ha inizio con Ares/Marte, è il seme primordiale, la forza iniziatrice è colui il quale dà il nome alle cose e le crea portandole fuori dallo stato di materia fertile ma informe, l’Iliaster alchemico. Ares modella l’Archeus la terra di mezzo che c’è fra la realtà concreta e il mondo informe pieno di potenzialità. Inoltre il dio egizio, Onuris, che possiede la forma di un pesce, è in relazione con Ares/Marte. Possiamo pensare, dunque, che l’ingresso nel Segno dei Pesci possa amplificare le sue qualità “acquatiche” e viceversa i Pesci potrebbero godere della sua energia. E’ uno scambio continuo fra qualità, simboli dei pianeti e degli elementi.
Passiamo ora al Segno dei Pesci in cui si trova Poseidone che n’è il governatore. La costellazione dei Pesci ha diverse origini mitologiche, a volte sono dei pesci soccorritori, altre volte sono Afrodite e Eros che si trasformano, in un altro caso è lo scheletro di un animale marino mostruoso ucciso da Perseo per salvare Andromeda. Il tratto comune è sempre il “salvataggio”, lo “sfuggire”, l’Acqua. Quando si cade in mare da una barca o non si sa nuotare dobbiamo essere salvati. Semplifico la narrazione mitologica e altri suoi significati perché sono molteplici. Ma già se pensiamo ad Ares che è il miles, il soldato che difende, quindi può anche salvare abbiamo già una prima traccia di lettura.
Di Poseidone, come si può leggere in altri articoli del blog, sappiamo che era prima di tutto una divinità tellurica, dei terremoti, di ciò che muove la terra e la fa tremare; nei vulcani che contengono la lava, il fuoco, ritroviamo, ancora una volta, il collegamento con Ares, assieme a quello con il Vello d’Oro, suo figlio un Ariete, che viene poi sacrificato al dio della guerra. Giasone conquisterà il Vello d’Oro con gli argonauti, i marinai che veleggiavano sulla nave “lunare” che si chiamava Argo, il cui nome porta la radice di argento. L’argento è il materiale utilizzato per costruire gli specchi, ciò che permette di vederci, di riflettere, allo stesso modo noi ci riflettiamo negli specchi d’Acqua. Poseidone diventa divinità dei mari perché sposa Anfitrite, figlia di Nereo – in alcuni racconti o di Oceano – è un titolo che conquista attraverso l’unione con il femminile, con ciò che è sempre in movimento, con il mare e le maree delle emozioni. Poseidone, in qualche modo, è in relazione con le emozioni, fa smuovere l’acqua marina con le eruzioni vulcaniche, a differenza di Ares, che brucia e scalda, Poseidone scuote senza che il fuoco, la lava venga fuori. L’azione congiunta di Ares e Poseidone unisce eruzioni vulcaniche e terremoti, emissione di fuoco e vibrazione della terra.
Tornando al punto di partenza, Marte/Ares entra in Pesci, un Segno d’Acqua. Maremoti e terremoti, in senso metaforico, sono in vista. Attaccare ciò che c’è in modo simbolico in Pesci, Poseidone, oppure difenderlo? Senza entrare nel dettaglio di quelli che saranno gli aspetti di Ares/Marte agli altri pianeti mentre si troverà nel Segno dei Pesci comprendiamo che il Fuoco di Marte attiverà Poseidone, scatenerà la sua forza che in qualche modo è affine alla sua.
Se mettiamo l’Acqua dei Pesci sul Fuoco di Ares, possiamo portarla all’ebollizione, alla distillazione, purificazione, ma restano, alla fine, i sedimenti, qualcosa da prendere in considerazione. Cosa prenderemo in considerazione nella nostra vita dopo questo transito? Cosa ci resta dopo che abbiamo consumato l’Acqua? Questa è la domanda che dovremmo farci. Ciò che resta potrebbe essere una parte della nostra essenza più autentica.
Ares/Marte mediamente ogni due anni ripassa nello stesso Segno e simbolicamente noi possiamo chiedergli cosa dobbiamo mantenere delle nostre emozioni, dell’energia che a noi sembra inespressa nel mondo reale, di quello che viviamo, affinché se ne possa fare tesoro nei giorni futuri.
Quando l’Acqua bolle, grazie al Fuoco, si crea il vapore, si crea qualcosa che annebbia la vista, ma non appena riusciamo a diradare le nubi abbiamo due strade: quella di fronte a noi che si è schiarita una volta che la nebbia è scomparsa e un’altra strada quella che ci appare dopo che l’Acqua è evaporata nella pentola che ci lascia degli indizi, il deposito di materiale da riconsiderare. Entrambe sono strade che vanno considerate, ognuno sceglie quella che più sente propria.