Leggendo una favola di Esopo in cui un’Aquila, simbolo di Zeus, resta ferita da una freccia costruita con le piume di un altro rapace appartenente alla sua famiglia, mi ha fatto pensare a quali divinità possano essere associate alla freccia. Se pensiamo alle frecce del passato (V sec. – III sec. A.c.) potremmo scomporle in modo semplice nell’asta in legno, punta in bronzo, alette di piuma d’aquila o comunque di rapace.
Aste in legno
La protettrice delle foreste, quindi degli alberi da cui si ricavava il legno per le aste, era Artemide divinità dotata peraltro, come suo fratello Apollo/Sole, dell’arco.
Punte in bronzo
Il bronzo è una lega costituita da rame, metallo in relazione con Venere/Afrodite, e stagno, che fungeva da legante con il rame, dal colore argenteo, così come la Luna. La Luna è esaltata in Toro e Venere è domiciliata nel medesimo segno. I primi gioielli (Venere/Afrodite) che abbellivano il corpo (Venere/Afrodite) erano di bronzo. Come fattore legante in alchimia abbiamo Mercurio che nel proprio glifo somma la Luna, il cerchio solare (Apollo) e la Terra (Segno del Toro nella ricostruzione che sto tentando). Allo stesso modo per fondere è necessario il fuoco, lo zolfo, altro elemento primordiale che, secondo gli alchimisti, si trova in tutta la materia e che è in relazione con Saturno.
Le alette
Sono di piuma d’Aquila, Zeus/Giove.
Apollo/Sole che scagliava le frecce, quindi, “utilizzava”, in qualche modo inconsapevolmente, la Luna e Venere in Toro, Mercurio, Zeus/Giove e Marte, forza necessaria per tendere l’arco.
Ritroviamo tutti e sette i pianeti dell’antichità a fondamento di un’azione semplice come può sembrare il tendere un arco e scagliare la freccia. L’agente è il Sole/Apollo, ma senza il resto dei pianeti nulla è possibile. Il coordinamento dei pianeti tra loro (gli aspetti, i segni in cui si trovano) creeranno in un tema natale un equilibrio personale che può essere riletto alla luce della metafora del tiro con l’arco affinché ciascuno trovi il proprio centro per far centro.