Urano nel suo etimo, come ricostruisce, Giovanni Semerano è in relazione con il significato di pioggia fecondatrice, infatti nel mito greco si racconta che lui fecondasse Gea, la terra, stando sopra di lei, attraverso la simbolica pioggia. Inoltre un’altra etimologia greca e accadica lo riporta come significato che ha a che fare con il percorso delle costellazioni, del Sole e della Luna, quindi il cielo che noi tutti vediamo, analogamente Urano viene messo in relazione con Varuna divinità indù che rappresenta il Dio supremo del cielo e del mare. Egli è il signore dell’ordine cosmico e della giustizia, e simboleggia l’universalità e la totalità dell’esistenza. Inoltre, è spesso associato alla verità e all’integrità, ed è riconosciuto come il garante delle leggi morali e cosmiche.
Come sappiamo dalla mitologia greca Urano era una divinità che costringeva Gea, la terra, a generare figli, i Titani, quelli che nascevano deformi, per esempio i centimani, dalle cento mani e così via, venivano ricacciati e allontanati nel tartaro dal padre. Quindi vediamo questa forza primordiale che pur ergendosi come possibilità di movimenti degli astri, del cielo non ammette difformità tanto da rifiutare i propri figli.
L’etimo della parola “titano” deriva dal greco antico “Titan”, che era il nome di una razza di giganti divini della mitologia greca. La parola “Titan” deriva a sua volta dal verbo greco “titaino”, che significa “io mi estendo” o “io sono vasto”. In questo senso, la radice della parola “titano” può essere considerata il concetto di vastità e di estensione, che è in linea con l’immagine di questi giganti come figure potenti e maestose. Come ricorda James Hillman i titani erano divinità prive di immagini, di rappresentazioni, in questo senso possiamo associare questi concetti di vastità infinita e incontenibile, di conseguenza possiamo pensare che Urano temesse ciò che non poteva controllare.
Emerge che Urano era quindi una divinità che schiacciava gli altri, in questo senso i propri familiari, offrendo però l’opportunità d’esistenza alle costellazioni, ai pianeti, come se l’uomo fosse costretto a sognare e guardare il cielo per liberarsi dal quel senso di oppressione che la vita può offrire. Urano mostra la possibilità di muoversi a ciò che è diverso da sé, ma è lontano da sé, lascia spazio al suo interno solo se può contenere, le costellazioni, le stelle e i pianeti, sono contenuti, i titani erano vasti, incommensurabili e ne aveva paura, così come temeva Gea e la schiacciava, a causa del suo potere “generativo”. Urano non ama generare cose fuori dal proprio controllo, ma offrire libertà che possono sembrare il massimo del movimento, ma sempre all’interno di schemi. Se pensiamo al Segno dell’Acquario che vede come governatore il pianeta Urano dobbiamo ricordare che anche Saturno ne è il suo “padrone”, prima della scoperta di Urano, l’Acquario era governato da Saturno, una struttura rigida e anch’essa opprimente.
Possiamo desumere, partendo dal mito, che le caratteristiche del pianeta Urano in astrologia, allora facciano pensare a una forza che offre possibilità di movimento, ma sempre all’interno dei propri confini, che sembrano ampii perché ci fanno sognare, così come quando guardiamo il cielo, allontanandoci dalla terra e dalle sofferenze terrene. Come tutti i miti, che sono archetipici, Urano contiene in sé due polarità: lo schiacciare, il controllo, il patriarcale, la falsa libertà, ma anche la possibilità di allontanarsi dal quotidiano, di cercare ciò che è diverso, ma fino a che non ci controlli.
Urano verrà poi evirato da Saturno, un’altra forza maschile e patriarcale, suo figlio che genererà un’altra idea di controllo.
Quando pensiamo alle caratteristiche dell’Acquario rivoluzionario, inventore originale, poniamoci la domanda del perché faccia questo e una parte della risposta la troviamo nel mito di Urano. Urano nel tema natale, però, rappresenta anche un altro mito che è quello di Prometeo, così come può essere quello di Efesto. Dunque voi dell’Acquario non spaventatevi e provate a guardare dentro di voi, nel bene e nel male, quanto ci sia della divinità Urano.