Afrodite è la divinità della bellezza, ma spesso si dice, in modo errato, secondo me, anche dell’amore, come se gli altri dei non amassero e dovessero far ricorso sempre a lei. Invece ciascun dio prova amore a proprio modo, secondo la propria archetipicità ma sempre per tramite del figlio di Afrodite, Eros.
E’ Eros il dio dell’amore e non Afrodite; Afrodite rappresenta la grazia e la bellezza, Eros il desiderio che si muove in direzione di diversi oggetti “d’amore” ciascuno in relazione con una precisa divinità. Afrodite è, dunque, un modo di amare, non l’unico.
Guardando all’etimo della parola amore scopriamo che è affine al verbo greco “mao”, amare, ma i latini usavano il verbo diligere, che è composto dalla particella “di” che separa e lègere che significa scegliere. Amare è scegliere fra parti distinte. Io posso scegliere di amare nei modi di Mercurio, di Marte, del Sole, di Giove e così via, tornando al discorso astrologico.
Eros nei miti orfici, prima di essere figlio di Afrodite e Ares, era una divinità primordiale nata da Nyx, la notte, ma qualunque sia la sua origine è indicativa di desiderio, come indica l’etimo greco.
L’uomo può quindi amare tramite la bellezza di Afrodite, l’intelligenza di Hermes, la forza di Marte, questo desiderio è indirizzato in modo diverso a seconda della divinità. Negli aspetti fra Venere e Saturno, ad esempio possiamo, riscontrare il desiderio di ordine e armonia scevra di suppellettili. Una considerazione astronomica importante che assume un altrettanto notevole peso astrologico sta nel fatto che Venere non si allontana mai più di un certo numero di gradi dal Sole, così come Mercurio, quasi a voler indicare delle preferenze per quanto concerne l’armonia e la bellezza, ovvero come se il centro della personalità, il Sole e il pianeta che determina il modo di comunicare, raccogliere le informazioni, legare, Mercurio, debbano utilizzare come funzione primaria per esistere l’armonia e la bellezza. Il trittico divino esiste attraverso l’identità, l’armonia, la comunicazione e lo stringere legami fra questi componenti.