Perdonate il titolo ironico, ma non ce la facevo a non scriverlo! 🙂
Nella veloce rilettura del tema dell’eclissi del 27 luglio ho cercato di mettere assieme brevi racconti in relazione agli aspetti dei pianeti. Dobbiamo guardare a questi racconti come a una possibile trama sottesa e viva nei giorni successivi sino alla prossima eclissi, capire se in determinati situazioni personali o mondiali, questi racconti possano avere un senso, se noi riusciremo ad utilizzarli per dare un senso.
I pianeti strettamente in relazione l’eclissi sono il Sole, la Luna, Marte che le è congiunto in Acquario e Urano in Toro che forma una quadratura ai 3 pianeti. Il segno del Leone, che ospita il Sole è risentito, quindi può essere o ridimensionato nella sua voglia di splendere, di dominare oppure può, al contrario, tirar fuori in modo titanico queste caratteristiche. L’identità potrebbe essere messa in discussione. La terra del Leone può essere arsa dal fuoco di Marte o addirittura potrebbe scatenarsi un incendio a causa delle scintille di Urano/Prometeo che ruba il fuoco agli dei, ma per errore lo fa cadere sulla terra. Elio con il suo carro potrebbe avvicinarsi troppo al suolo o essere troppo distante, aridità per troppo caldo o troppo freddo. Apollo è una divinità che ha che fare con la voracità dei lupi, come ricorda la von Franz, Giove in Scorpione in quadratura al segno del Leone potrebbe amplificare ancor di più questa caratteristica, spingendo, come dicevo al titanismo.
Ma non si tratta di un segno specifico che potrebbe risuonare con queste caratteristiche, dobbiamo pensare che per i quattordici giorni successivi potremmo utilizzare queste metafore per spiegare, dare un senso a ciò che accade nel mondo o a noi. Certamente se si possiedono dei pianeti nel segno del Toro, Acquario, Leone, Scorpione, forse, avremo più facilità a cogliere questi segnali.
Il segno del Toro seppure sia colpito dalla Luna, Marte e il Sole è riscattato da Venere in Vergine che forma un trigono con Plutone e un sestile con Giove. Cerere e Proserpina, madre e figlia, sono alleate con Zeus, marito della prima e padre della seconda. Urano è incatenato mentre il fegato gli viene mangiato dall’Aquila del padre degli dei, riprende coraggio, la notte, quando il fegato (aver fegato significa avere coraggio) ricresce, sotto la luce della Luna in Acquario che si trova nella sua casa abbracciata a Marte. Il Toro è fertile, ma non accogliente, Apollo non riesce a ritrovare i propri buoi rubati dal fratello Hermes/Mercurio, dunque non otterrà mai la lira, non sarà mai un cantore della poesia, sarà concreto, attivo, ma senza Anima, ovvero senza Luna e senza Mercurio. Concretezza senza coraggio, azione a corrente alternata, scintille che scappano via dal fuoco uraniano che possono incendiare un fienile. Sempre guardando al segno del Toro si nota che Venere è opposta a Nettuno, sono i figli di Alia che non la fanno approdare a Rodi e lei perde le staffe, si sente rifiutata. L’identità femminile rifiutata potrebbe trasformarsi in un’azione maschile esagerata, il Toro potrebbe vedere rosso ovunque. Non intendete il Toro come le persone del segno del Toro, ma come accoglienza, disponibilità , gentilezza che potrebbero non essere vissute in questo modo, ma al contrario.