L’uomo ha bisogno, per vivere, di speranza, quando viene meno si piomba nell’abisso. Nel mito del vaso di Pandora, il cui nome in greco significa, ricca di doni, la speranza era l’ultima entità a essere rimasta nel vaso, sul fondo, tutte le difficoltà erano venuto fuori e avevano reso consapevole l’uomo della sua finitudine, ma la speranza lo riavvicina alla vita e al superamento delle difficoltà. In grecia esisteva la dea Elpis, speranza, appunto che era descritta come una donna con un grande cesto di fiori, a Roma c’era la dea Spes, definita anche lui, ultima dea, infatti metaforicamente affermiamo: la speranza è l’ultima a morire. La scoperta della speranza, tornando a Pandora, appare in concomitanza anche con la scoperta del bene e del male, per l’uomo, della sua fisicità, proprio perché abbiamo conoscenza di queste parti possediamo la speranza. Possiamo ipotizzare allora che la speranza venga meno quando tutto ci appare piatto, senza colore, né bianco, né nero, quando il corpo non ha più importanza per noi, quando la vita non ha più senso e qui interverrebbe Saturno astrologico o Chronos greco, che continuando, metaforicamente, a tagliarci a pezzettini, insistendo sul fatto di scegliere e non ottenere risultati ci farebbe perdere la speranza. Divide e parcelizza e ci può spingere ancor di più nell’indecisione.

 

SPERANZA, FILOSOFIA E ASTROLOGIA

Platone ha scritto della speranza nel libro la Repubblica e la descrive una forma di desiderio legato alla possibilità di ottenere ciò che si vuole. Il desiderio è in relazione con Eros e Afrodite, Venere astrologica, i suoi aspetti e la sua posizione, ci possono far riflettere su quali situazioni attivino la speranza in noi.

Aristotele, nel suo libro “Etica Nicomachea”, scrive della speranza come una forma di desiderio legato alla possibilità di ottenere ciò che si desidera in futuro. Valgono le medesime considerazioni effettuate per Platone, ma con l’aggiunta dell’azione e della direzione, mi viene da pensare a Marte.

Il filosofo danese Søren Kierkegaard ha scritto molto sulla speranza in relazione alla fede e alla religione. Egli vede la speranza come una forma di fede nell’impossibile. L’impossibile e la fede sono di difficile collocazione astrologica perché ogni pianeta/divinità può avere rappresentazioni nei propri racconti di questi due vissuti umani. La fede è spesso associata a Giove e Saturno, se pensiamo all’impossibile come qualcosa di magico e lontano allora possiamo immaginare Nettuno, ma restano, a mio avviso, riduzioni non esplicative come vorrei.

Friedrich Nietzsche ha scritto sulla speranza come una forma di illusione, che può impedire all’individuo di vedere la realtà così come è e di agire di conseguenza. L’illusione è più strettamente in relazione a Nettuno, il vedere è in relazione al Sole e Venere, quindi le posizioni e gli aspetti fra di loro di questi pianeti possono parlarci del nostro modo d’intendere la speranza e dove cercarla.

Martin Heidegger ha parlato della speranza come un aspetto dell’essere umano, vedendo come un’apertura verso l’avvenire e come parte dell’essenza dell’uomo. In questo caso ritroviamo la parte del mito di Pandora in cui la speranza è una qualità umana, strettamente legata al suo essere mortale e storicizzato.

In quali tipologie di “speranza” ti riconosci, qual è la tua?