Ho riletto, da Astrologo, il libro “Le Tracce del Futuro” di M-L. von Franz evidenziando i collegamenti fra Astrologia e pensiero dell’Autrice, scoprendo, neppure tanto segrete, simmetrie.

 

«Le costellazioni astrologiche raffigurano quelli che noi chiamiamo gli archetipi dell’inconscio collettivo. Sono immagini degli archetipi proiettate nel cielo. L’oroscopo della nascita raffigura una particolare combinazione individuale di elementi archetipici, ossia collettivi, così come sono collettivi i nostri fattori biologici ereditari che però nel singolo determinano una combinazione specifica. La combinazione degli astri nell’oroscopo simboleggia l’essere individuale, e dunque il destino spirituale del singolo.» Marie-Louise von Franz, La morte e i sogni.

La sincronicità è la teoria, la visione del mondo secondo la quale è possibile la divinazione così come l’interpretazione astrologica. Ci sono diversi modi divinatori alcuni sono “im-mediati” ovvero non hanno una teoria complessa e delle regole che li strutturino, altri, più primitivi ma non meno efficaci che si basano soltanto sui numeri primi, come può essere il lancio di un dado o divinare attraverso il lancio di una moneta. Ma il divinare perde di senso quando si cercano di fornire delle risposte certe come per esempio alla domanda: mi sposerò? Tornerà il mio fidanzato/fidanzata? Che richiedono un secco sì o no. Pensare alla divinazione come qualcosa che abbia a che fare con la causa e l’effetto, ad esempio se esce testa, se viene estratto l’Arcano degli Amanti, se c’è un transito planetario importante alla mia Venere mi sposerò, significa uscire dal presupposto junghiano della sincronicità e rientrare nel mondo della statistica, della raccolta d’informazioni parziali. La causalità è un modo di pensare che ci permette di leggere un insieme di eventi ma facendoli diventare una sorta di media matematica. Quando Urano transita su Venere “mediamente” ci sono delle rivoluzioni in amore, questo evidenzia il fatto che ci vogliono più casi per definire questo tipo di evento, ma la sincronicità offre manifestazioni uniche è irripetibili per quell’evento, sta proprio nell’unicità e irripetibilità involontaria dell’evento la sua forza.

IL TEMPO COME ELEMENTO FONDANTE UN NUOVA VISIONE DEL MONDO E DELI EVENTI

Bisogna cambiare paradigma, se si vuole fornire un fondamento all’interpretazione astrologica e rileggere il mondo, gli avvenimenti di ogni soggetto non come una serie di eventi che si muovono dal passato al futuro passando da una causa all’effetto, ma pensando al fatto che in un determinato tempo alcuni accadimenti tendono a prodursi assieme. E’ l’istante che diventa fondamentale. Noi nasciamo un determinato giorno, ad una determinata ora del giorno in un ben definito luogo e assieme a noi si produce un cambiamento fisico e psicologico nella nostra famiglia, siamo artefici di una trasformazione profonda, il tempo della nostra nascita accoglie un’altra serie di accadimenti. Allo stesso modo quando analizziamo i transiti del momento di un consultante, fermiamo il tempo futuro, presente o passato e cerchiamo di capire quali avvenimenti mentali e/o fisici siano accaduti contemporaneamente a questi passaggi, quale senso abbiano avuto per il consultante. Il tempo è l’elemento fondante del pensiero sincronistico, il tempo è l’elemento fondante dell’astrologia. G. C. Jung affermava: Siamo nati in un dato momento, in un dato luogo, e abbiamo – come i vini celebri – le qualità dell’anno e della stagione che ci hanno visti nascere. L’Astrologia non pretende altro.

I NUMERI NATURALI E L’ASTROLOGIA

La sincronicità è dunque un pensiero di campo il cui fulcro è il tempo, è la possibilità di leggere la realtà attraverso un nuovo punto di vista e in tal modo comprenderla più pienamente. Causalità e sincronicità sono due modelli interpretativi del reale ognuno valido nel proprio ecosistema, ma in relazione tra loro, senza uno non può esserci l’altro, sono due facce della stessa medaglia. La matematica del pensiero sincronistico è quella dei numeri naturali, i numeri naturali hanno un ritmo, sono, secondo Jung, l’archetipo con cui è strutturato il mondo. Nella ritmicità dei numeri naturali intravediamo le tecniche mantiche e divinatorie.

I metodi mantici sono andati via via strutturandosi nel tempo, creando delle regole e diventando complessi per cercare di offrire all’uomo risposte più esaustive sul piano materiale, causale, perdendo di vista il punto di vista sincronistico, questo almeno in occidente. Riscoprire che l’astrologia è strettamente in relazione con la sincronicità, fondata su di essa e non sul principio di causa effetto ci fa inoltre ricordare come i numeri naturali siano uno dei fondamenti anche dell’Astrologia.

Ci sono i 12 segni zodiacali, che sono suddivisi in coppie, 2 a 2 (maschili e femminili), che sono raggruppabili 3 a 3 per i 4 elementi (acqua, aria, terra, fuoco) e sono definibile attraverso 3 categorie (cardinali, fissi e mobili). Allo stesso modo ci sono le case astrologiche che seguono una logica analoga a quella dei segni. I pianeti, anche loro, sono ripartiti in maniera ritmica, nei segni e nei decani ancora una volta secondo una logica numerica. L’Astrologia è uno strumento basato sui numeri primi che a propria volta sono la matematica utilizzata dalla sincronicità. L’Astrologia è una delle vie di accesso, se non la principale, al mondo sincronistico, alla ricerca del senso degli accadimenti psichici e reali, accadimenti che sono in stretta relazione tra loro.

NUMERI NATURALI E SPIRITO

“Fra le molte intuizioni matematiche primarie, o idee “a priori”, quella dei «numeri naturali» sembra la più interessante. Non solo tali numeri ci servono per le nostre quotidiane operazioni di calcolo e di misura; ma, per secoli, essi hanno costituito l’unico mezzo che consentisse di «leggere» il significato di certe antiche forme divinatorie, come l’astrologia, la numerologia, la geomanzia, eccetera – forme, queste, tutte basate su calcoli matematici, ed esaminate da Jung alla luce della sua teoria della sincronicità. Inoltre, i numeri naturali, considerati da un punto di vista psicologico, sono necessariamente rappresentazioni archetipe, perché non possiamo pensare a essi che in certe determinate maniere. Nessuno, ad esempio, può negare che il 2 sia l’unico numero primo pari esistente, anche se non ci abbia mai pensato coscientemente. In altre parole, i numeri non sono concetti inventati consciamente dagli uomini ai fini del calcolo: sono invece prodotti spontanei e autonomi dell’inconscio – come lo sono altri simboli archetipi.” L’uomo e i suoi simboli, C. G. Jung

Nell’ambito della matematica si è scoperto che il numero naturale, per quanto possa apparire semplice, contiene in sé una parte di irrazionalità, qualcosa che sfugge alla mente umana. In matematica, infatti, non si fissano più assiomi rigidi ma si ragiona in tal modo: “Ammesso che la tal cosa sia in tal modo ne consegue la tal altra cosa che”, si pone quindi l’ipotesi che ciò che pensiamo, misuriamo possa non essere così come ci appare, se parliamo di numeri, quindi, sono i numeri stessi portatori d’irrazionalità, diventano il fondamento delle possibilità di comprensione delle diverse realtà. Jung afferma che il numero è la manifestazione primitiva dello spirito, dunque per le relazioni viste in precedenza, l’Astrologia lo è anch’essa. Lo spirito nella psicologia junghiana è

Lo spirito è anche una manifestazione indipendente dai sensi, colgo lo spirito di qualcosa, ma quando lo faccio mio attraverso la coscienza lo riconosco, lo spiego; se non è mio, non lo proietto su di me, sui miei avvenimenti allora appare come una manifestazione “paranormale”, ritorna dunque il discorso del senso. Se diamo un senso alla manifestazione dello spirito quest’ultimo entra a fare parte della nostra coscienza. Se all’Astrologia, al movimento dei pianeti, dei miti diamo un valore che ha senso per noi resterà comunque una manifestazione spirituale, ma utile.

PERCHE’ NON SI POSSONO EFFETTUARE PREVISIONI CERTE

Se l’astrologia contiene in sé valori spirituali e numerici perché non è possibile avere certezze previsionali? Non è possibile perché l’Astrologia vive in un altro piano rispetto al manifestarsi del reale, è attiva su quello delle coincidenze significative, nel piano sincronistico che è totalmente diverso da quello della materia e della causa effetto. Si uniscono soltanto nel momento in cui cerchiamo di trasformare gli interrogativi di cui è portatore il tema natale in domande relative alla nostra vita reale. L’astrologia è portatrice d’infinite domande, d’infinite possibilità, d’infiniti archetipi e di conseguenza di finite rappresentazioni archetipiche quando entrano in contatto con la nostra coscienza.

IL RACCONTO, LA STRADA DELL’ASTROLOGIA

L’atto del contare è una peculiarità di dio, della divinità. Nella bibbia è scritto che è Dio che enumera, l’uomo pian piano inizia a prendere consapevolezza della forza del contare e “ruba” una parte del potere a dio, ma a un certo punto è costretto dalla sua finitezza e definire il limite dei numeri primi come molti, mentre dio possiede l’infinito dei numeri primi. Quando l’uomo dice molti o pone l’infinito come numerazione successiva all’ultimo numero primo preso in considerazione subentra l’inconscio, quella parte di noi che ci appartiene, ma ci sfugge, così come l’infinità. Contare, enumerare, rac-contare è cercare di mettere ordine nelle rappresentazioni dell’inconscio che altro non sono che rappresentazioni degli archetipi, nel nostro caso di segni, pianeti e miti a loro collegati.

IL SE’, IL MANDALA, IL TEMA NATALE

Una delle rappresentazioni del Sé può essere per Jung il mandala che è di forma circolare e in qualche modo conta e pulsa in modo ritmico. La carta del cielo, oroscopo natale, con i dodici segni, le dodici case rappresenta il nostro Sé, il nostro Mandala personale. L’inconscio collettivo, il campo, è rappresentato dai segni zodiacali, i pianeti sono gli archetipi, gli aspetti fra i pianeti sono le contaminazioni fra archetipi, anch’essi in relazione con i numeri naturali. Ogni aspetto zodiacale si ottiene dividendo i 360° per i numeri 1,2,3,4,5,6.

La von Franz a proposito del ruolo del Sé nelle dinamiche dell’inconscio collettivo scrive: “Perciò possiamo proseguire nella nostra definizione e dire che l’inconscio collettivo è un campo di energia psichica, i cui punti eccitati sono gli archetipi, e che tale campo ha un aspetto ordinato, governato dai ritmi numerici del Sé, che, come vedrete, sono triadi e quaternità.” Non paga di questa definizione l’Autrice prosegue affermando che tra gli archetipi vi è un rapporto di significato, “un campo in cui si possono porre o osservare rapporti significativi” che sono ordinati dal Sé il quale è un archetipo superiore che governa l’intero campo.

Dobbiamo ricordare che l’oroscopo è composto da dodici segni, ordinati secondo la stagionalità, ciascun segno è una forma archetipica che può essere associata a diversi racconti mitologici e proprio a proposito del mito l’Autrice sottolinea: “Se si conosce abbastanza la mitologia, si può tessere una rete coerente che collega fra loro tutti i grandi archetipi. C’è sempre una legge da una saga che lega fra loro due archetipi in modo nuovo ed è drammatico che i moderni interpreti dei miti non se ne rendano conto”.

Quando l’Autrice cita triadi e quaternità non possiamo non metterle in relazione con il cerchio zodiacale: ci sono i quattro elementi, le triplicità degli elementi, il raggruppamento di quattro segni in cardinali, fissi e mobili, notiamo già una prima traccia di come si possa associare l’oroscopo/tema natale al Sé. A tal proposito è importante ricordare la differenza che passa fra l’archetipo del numero e l’immagine archetipica, “se dico “l’archetipo del numero due” l’accento cade sull’ordinamento, mentre se dico “l’archetipo dell’immagine divina”, l’accento cade s’un’esperienza psicologica complessa, legata alla funzione del sentimento, e non particolarmente sul suo aspetto di ordine. Si potrebbe perciò affermare che i numeri sottolineino in maniera speciale in maniera speciale l’aspetto ordinato degli archetipi

Tornando ai racconti mitologici sottolinea che c’è un ordine all’interno della struttura narrativa del mito, come evidenziato anche da Campbell, “questo significa che non ci sono solo motivi tipici, ma anche sequenze tipiche di eventi archetipici”. La parola raccontare ha in sé l’enumerare, l’ordinare quindi il racconto mitologico pone ordine o offre una possibilità di ordinamento del tema natale e del racconto psichico.

Quindi il racconto mitologico, i numeri interi sono le basi fondamentali per interpretare il mondo, il tema natale e leggere l’ordine celato dietro il Sé. Per Jung il numero è l’archetipo che lega il mondo materiale e la psiche.

Come evidenzia ancora la Von Franz “ci sono molte tecniche divinatorie che si servono di un mandala: le più note sono l’oroscopo natale e quello dei transiti astrologici

Inoltre pensando ai motivi tipici nei racconti mitici dobbiamo ricordare la presenza dell’animale soccorritore che aiuto l’eroe. Ogniqualvolta appare nel racconto sapremo che ci sarà un lieto fine. Lo zodiaco è la rappresentazione di dodici animali “soccorritori” che possiamo ritrovare e a cui chiedere aiuto attraverso l’interpretazione del tema natale, attraverso la domanda giusta che dobbiamo porre affinché si mostrino a noi.

CHE TIPO DI PRE-VISIONI E’ POSSIBILE FARE?

La divinazione prendeva, in passato, la forma di un mandala che rappresentava, appunto l’unus mundus, il Sé. In astrologia abbiamo il cerchio zodiacale e il cerchio delle case al suo interno che mettono in evidenza la psiche (l’energia psichica di segni e pianeti), gli Archetipi – bisogni e la materia (le case, i luoghi, il dove), inoltre è possibile costruire relazioni fra gli archetipi: i segni, i pianeti, i governatori delle case e anche in questo caso viene in soccorso la von Franz che ricorda: “quando ci si serviva di mandala a fini divinatori, si trattava spesso di strutture costituite da un doppio mandala: cioè in generale, di due ruote sovrapposte: una rappresentava un aspetto della realtà ed era mantenuta fissa, mentre l’altra, che rappresentava un altro aspetto, veniva ruotata rispetto a quella fissa.

Ma come può un tema natale offrire spunti di riflessione, aiutare a comprendere meglio se stessi e gli accadimenti della nostra vita? Se l’oroscopo con i suoi dodici segni è l’inconscio collettivo e i pianeti gli archetipi che vengono costellati durante i transiti, durante la nostra esistenza, poiché sono motivi tipici, le storie che ci accadono, analogamente hanno tutte la medesima struttura è quindi possibili intravedere nella descrizione di un archetipo, di una storia mitica, il possibile evolversi futuro nella coscienza, nella vita reale. “L’archetipo si può perciò definire come una struttura che condiziona certe probabilità psicologiche, e le tecniche oracolari sono ovviamente tentativi di cogliere quelle strutture”. Ad esempio l’avvento di Hitler in Germania è stato il costellarsi naturale dell’archetipo dell’Eroe salvatore che è stato incarnato dalla persona sbagliata. Vi sono, dunque, probabilità psicologiche nello strato archetipico della psiche, motivi e serie dominanti e ripetitive ma non sapremo mai con certezza matematica come si mostrerà all’esterno, quale rappresentazione ci sarà nel mondo reale.

Inoltre come evidenziava W. Pauli negli esperimenti scientifici di fisica quantistica si ipotizzano eventuali risultati dell’esperimento, una lista di possibilità diverse, soltanto una volta che l’esperimentato è stato effettuato si ha la certezza dell’esito e si comprende quale possibilità abbia preso forma. Il discorso è analogo per le possibilità espressive della psiche, degli archetipi costellati che diventano rappresentazioni, di passaggi planetari al tema natale o il tema natale stesso che assumono senso soltanto dopo l’avvenimento. L’affermazione precedente dalla von Franz e quella di Pauli non fanno altro che confermare come si possa utilizzare l’astrologia per costruire congetture, ipotesi, aprire la strada alle manifestazioni di specifiche domande che ogni elemento zodiacale apre.

IL TEMA NATALE COME STRUMENTO ENERGETICO E POTENZIALMENTE SUGGESTIVO

Riprendendo la definizione precedente della von Franz di come l’inconscio collettivo sia un campo di energia psichica i cui campi eccitati sono gli archetipi, approfondiamo la parola energia che è l’estrema potenza suggestiva di qualcosa. Quando qualcosa, un’azione è fortemente suggestiva per la coscienza e agisce sulla psiche, sul nostro stato d’animo l’energia si è espressa. L’energia corrisponde all’idea di intensità psicologica. Aumentando la suggestione, aumentiamo l’energia, facciamo costellare gli archetipi, li rendiamo reali. Il potere suggestivo del racconto dei miti, dell’oroscopo è fondamentale.

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