Sembra che per alcuni fisici teorici il tempo, come lo conosciamo noi, quello che scorre dal passato al futuro non esista. Non ci sono evidenze di laboratorio, ma formule e ipotesi. Esiste la nostra realtà, quella che cogliamo, come una foto sfocata di una realtà più complessa, con più variabili in gioco oltre alle semplici categorie di spazio e di tempo che sarebbero delle approssimazioni di variabili più grandi che non ci è permesso di vedere attraverso i nostri sensi.

Se così fosse, vivremmo in un mondo in cui le relazioni fra particelle elementari, oggetti ed accadimenti ci permetterebbero di vivere il tempo così come lo cogliamo nel quotidiano: dal passato al futuro, dalla causa all’effetto. Noi percepiremmo questo tempo, approssimativo, falso, non esistente davvero soltanto perché i corpi possono essere definiti solo in relazione ad altri corpi. Io posso dire che questo è un tavolo perché ne faccio un utilizzo in tal senso, posso analogamente dire che un oggetto senza uso esiste come realtà perché lo confronto con altre realtà che ho sperimentato e che sono nella mia memoria, il tempo che viviamo, il presente sembra essere in relazione con la memoria.

IL TEMPO NON ESISTE

Il tempo, quindi, come concetto assoluto non esiste, ma prende forma nel nostro cervello attraverso i ricordi che vengono catalogati come passato e che ci permettono di avere un’idea di presente e non di futuro. Se questo modello percettivo è corretto, cosa che intuitivamente mi sento di avallare, allora l’Astrologia, come unità di misura del tempo umano, terrestre ci aiuterebbe a mettere maggiormente a fuoco il nostro mondo sfocato, ma non permetterebbe di fare previsioni sul futuro, in quanto nel nostro universo sfocato, il futuro non esiste essendo il tempo una nostra costruzione mentale.

LE PREVISIONI ASTROLOGICHE COME POSSIBILITA’

Esistono però le infinite possibilità di manifestazioni della realtà a cui noi possiamo dare un senso, i movimenti dei pianeti, i transiti al nostro oroscopo, assumono significati personali che solo noi possiamo dare, viviamo in un universo che è in creatio continua ed è in perenne stato di eccitazione e aperto alla sincronicità junghiana.
Semplificando la definizione di sincronicità, omettendo degli altri casi specifici, si può affermare che quest’ultima è la ricerca del “senso” fra gli accadimenti esteriori e interiori. I fenomeni sincronistici nascono spontaneamente, senza causa ed effetto, proprio così come accade nel mondo quantistico che è un mondo aperto a infinite manifestazioni possibili dove soltanto la relazione fra molecole, quanti permette di creare realtà, prodotti.

TEMA NATALE E TEMPO

Quando nasciamo, il cielo è congelato, diviene il nostro destino, il nostro tema natale, ma è parte di una realtà offuscata e parziale, non vera che sembra mantenere però le relazioni sincronistiche fra il soggetto, proprietario del tema, e il suo vissuto/realtà esterna. E’ il soggetto che crea il “senso” del proprio tema, che costruisce un ponte fra la propria vita, la propria realtà, attraverso il passato vissuto che definisce, come ipotizzato, la nostra visione del tempo.

Il senso sorge solo grazie alla nostra memoria, al nostro passato, la sincronicità sembra essere in relazione con la Luna.

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