Osservo spesso, ancor oggi, come l’Astrologia venga utilizzata in modo unidirezionale: l’astrologo parla, il consultante ascolta. Il consultante pone domande, l’astrologo ascolta e risponde. Se l’astrologo utilizza un linguaggio metaforico o un linguaggio che comunque arrivi in qualche modo al consultante, al suo vissuto, al suo modo di essere può sortire effetti, far riflettere l’interlocutore, aprire spiragli, ma se l’astrologo ripete passivamente una pappardella descrittiva, a mio avviso, rischia di non produrre benefici per l’interlocutore se non la soddisfazione momentanea, magari, di una curiosità.
L’Astrologia applicata in quest’ultimo modo sia nell’interpretazione del tema natale che nelle tecniche previsionali non conduce a nulla. Ritengo che la contaminazione dell’Astrologia con le Arti più diverse (es: Yoga, Pnl, Psicologia, Pittura, Fotografia, ecc…) che offrono ulteriori linguaggi per entrare in relazione con il consultante sia una scelta necessaria che l’Astrologo deve fare per offrire aiuto, supporto, consulenza al consultante, per abbattere le barriere comunicative che il consultante pone, per spiazzarlo, quasi per ipnotizzarlo.
Quando si apre una breccia nella parte conscia del soggetto, quando in qualche modo si destabilizza l’abitudinarietà del pensiero dell’interlocutore, si scardina la porta principale che una volta attraversata può condurre alla coscienza più profonda; l’astrologo può cercare di indirizzare dei semi che, sempre se il consultante vorrà, potranno germogliare.
L’Astrologia è l’arte magica del saper comunicare attraverso i simboli, i simboli sono molteplici e intercambiabili, così come le forme di espressione umane: fiabe, psicomagia, musica, ecc… sono alcuni dei prodotti che possono permetterci l’accesso alla psiche del consultante, ma avere l’accesso non significa dominarlo.
Dobbiamo immaginare il consultante com un agricoltore che ara il suo terreno, colui il quale prepara i solchi in cui si seminerà ed è il proprietario dei semi, l’astrologo altro non è che la mano dell’agricoltore che spargerà i semi. Alcuni semi finiranno nel solco, altri no, quelli che andranno nel solco saranno quelli che avranno avuto la fortuna di passare attraverso la porta che si è aperta con uno dei linguaggi simbolici descritti, potranno germogliare o meno, ma questo non dipende dall’astrologo ma dal terreno, dalla cura che il consultante avrà della propria terra, di sé stesso.