LA CAPACITA’ DI SIMBOLIZZARE

L’uomo, a differenza dell’animale, oltre ad avere e utilizzare segnali e segni possiede la capacità di simbolizzare che secondo Jung deve essere utilizzata per sollevarsi dalla semplice sfera animale:

Oltre al mondo della realtà fisica, gli appartiene quello della realtà simbolica, alla quale deve dare ugualmente espressione, se vuole sollevarsi dalla sfera animale, di mera esistenza pul- sionale, alla sfera umano-divina dell’essere creativo. Così l’intera creazione e ogni sua più piccola parte possono diventare un simbolo, che ne rivela visibilmente e in maniera plastica il senso nascosto. La psiche, come specchio ed espressione del mondo interno ed esterno, crea simboli e li trasmette da anima ad anima. «Habentibus symbolum facilis est transitus », ama citare Jung da un vecchio trattato d’alchimia, intendendo il «passaggio» fra tutti gli opposti psichici, ossia tra inconscio e coscienza, oscurità e chiarezza, illibertà e libertà e così via.” J. Jacobi

 

NON SOLO L’ASTROLOGIA

Qualsiasi disciplina permette all’uomo di simbolizzare la realtà è quindi utile alla sua evoluzione rispetto alla mera animalità. Il simbolo poiché cerca di rendere cosciente l’archetipo, la sua rappresentazione archetipica, la sua immagine è bipolare: “rivolto in avanti e all’indietro, senza spazio e senza tempo (in proporzione alla distanza dalla coscienza, le categorie di spazio e tempo diventano sempre più relative fino a dissolversi interamente nell’inconscio assoluto, e a far posto a uno scioglimento degli eventi da spazio e tempo, in cui vige solo la legge della sincronicità), e dall’altro sulla sua proprietà di unificatore di coppie di opposti, anzitutto di coscienza e inconscio e successivamente di tutte le altre qualità antitetiche a essi collegate.” J. Jacobi

PERCHE’ L’ASTROLOGIA

Già da questa prima parte del discorso possiamo evincere che l’astrologia, in quanto sistema simbolico, come altri, permette all’uomo di sollevarsi dalla sfera animale. L’Astrologia è archetipica vive la duplicità del simbolo: abbiamo segni maschili e femminili raggruppati in due coppie da sei; segni fissi, mobili, cardinali raccolti in tre gruppi da quattro segni e così via.

La radice della parola simbolo sta nell’etimo “greca del termine, che in sé suggerisce qualcosa che è «intrecciato insieme, condensato, quindi una “caratteristica”, un’“insegna” di un’entità vivente»; ma è espresso nel modo più adeguato dal termine tedesco per simbolo, Sinnbild. Già i due termini che compongono questo vocabolo svelano le due sfere che il simbolo accomuna in un insieme: Sinn (senso, significato) come componente integrante della coscienza conoscitiva e formativa, e Bild (immagine) come contenuto, come materia prima del grembo primordiale creativo dell’inconscio collettivo, che assume significato e forma proprio dall’unione con la prima componente. E facile discernere una congiunzione di elementi maschili (forma) e femminili (materia prima) – poiché si tratta effettivamente di tuia coincidentia oppositorum  per cui è assai chiaro e illuminante anche l’uso degli alchimisti, che designavano il simbolo come coniunctio, come «matrimonio», a condizione però che si consideri questo «matrimonio» come un matrimonio perfetto, nel quale le due componenti siano fuse insieme in ima unità e totalità inscindibile e siano già realmente diventate un vero «ermafrodito».” J. Jacobi

L’IMPORTANZA DEL RACCONTO

L’Astrologia si basa sulle dodici “Immagini” dei segni zodiacali che sono riempite di senso attraverso i racconti tramandati nel corso di millenni: mitologia, fiabe, storie. Ci sono poi numerosi pianeti, anche loro immagini di comportamenti umani: Giove, Venere, Marte, Apollo ognuno di loro portavoce di altri innumerevoli racconti. L’incrocio di questi racconti è il tema natale. Il senso che il consultante trova tramite l’astrologo che non è altro che un facilitatore, un narratore scaturisce grazie al concetto di SINcronicità che contiene, appunto, la parola SINN (senso).