«Fu il sangue mio d’invidia sì riarso che se veduto avesse uomo farsi lieto, visto m’avresti di livore sparso. (Dante Alighieri, Purgatorio, XIV, vv.82-84).
Invidia significa letteralmente guardare male, assimilabile al senso di rancore che si prova guardando le proprietà, le qualità e le fortune degli altri.
Vedere può essere messo in relazione con il segno del Toro, le proprietà degli altri sono strettamente correlate nel tema natale con la VIII Casa e di converso con la II Casa, le proprietà personale. Quando si è deficitarie di proprietà personali, risorse, valori tutti concetti in relazione con la II Casa, Il Toro e Venere è più facile si possa provare invidia e rancore. Naturalmente entrano in gioco i valori opposti, ovvero lo Scorpione e Plutone, aspetti di Venere e Plutone potrebbero facilitare l’invidia e il rancore in persone che si sono sentite deprivate, magari ingiustamente, dei propri valori in passato, ma c’è sicuramente una base archetipica dietro i sentimenti negativi considerati che possono prendere forma diversa sempre in relazione ai medesimi aspetti del tema natale. Posso avere una Venere lesa da Plutone o da Saturno, governatore della II Casa leso da Venere e/o da Plutone, una seconda casa o ottava casa molto dinamica, forti valori Toro o Scorpione in qualche modo puniti da Saturno o altri pianeti che possono scatenare l’invidia e il rancore, ma anche al contrario la disponibilità e la facilità nell’apprezzare quello che di buono possiedono e fanno gli altri.
A guardar bene Afrodite – Venere, per invidia, si è vendicata con diverse donne mortali, poiché gli esseri umani si erano interessati più a loro che non a lei divinità della bellezza. Per esempio Mirta, Psiche, Eos che aveva avuto un rapporto con il suo amante, Ares – Marte e così via. Quindi possiamo pensare che un lato oscuro di Venere possa essere l’invidia.
Il rancore contiene in sé la parola cuore e rancido, cuore in putrefazione, ancora dinamiche scorpioniche con l’aggiunta del Leone che è in relazione con il cuore. Il rancido puzza, gli odori sono di Venere, il cibo del Toro s’imputridisce e neppure Saturno, il freddo, una volta iniziato il processo di putrefazione, può sistemare le cose. Il rancore nasce da portare nel cuore cose acide, cose non dette, cose che hanno un peso per noi ma non sono state comprese digerite, l’invidia aggiunge acidità a queste cose, appesantisce il cuore.
Aspetti fra Sole e Plutone, Sole e Saturno; governatore della V casa – ovvero creatività e provare a dar forma alla propria identità di IV casa – in aspetto sempre ai pianeti precedenti possono essere indicatori di rancore. Allo stesso modo, come per l’invidia, gli stessi aspetti possono far vivere positivamente i valori degli altri, le ricchezze, le risorse.
Si dice spesso di chi è rancoroso e invidioso che è una persona a cui “brucia il culo”. L’infiammazione anale è plutonica, saturnina, marziale: energie inespresse in positivo che se vissute negativamente, contro l’altro, fanno male soprattutto a chi le prova.
Riporto qualche esempio noto d’invidia tra letterati. A voi lascio le considerazioni astrologiche alla luce di quanto scritto in precedenza.
Gustave Flaubert contro George Sands
“Una muccona piena d’inchiostro”
Nel tema di Flaubert troviamo un’imponente II Casa con Sole in Sagittario, Urano e Nettuno. Il Sole quadra Plutone governatore dell’Ascendente e Venere si oppone alla Luna in Leone. Governatore della VIII Casa è Mercurio in I che quadra Marte in Vergine.
Robert Louis Stevenson contro Walt Withman
“È come un grosso cane a pelo lungo, che appena sciolto il guinzaglio, dissotterra tutte le spiagge del mondo e ulula alla luna.”
Nell’oroscopo di R. L. Stevenson ci sono Sole e Marte congiunti in Scorpione in VIII Casa, quest’ultimo è governatore della II Casa in Ariete che quadra la Luna e Nettuno in I Casa in Pesci. Plutone governatore del segno solare è in II Casa assieme a Urano signore dell’Ascendente in Acquario.