Il 15 dicembre alle 11.30 ho varcato la soglia della casa di C. G. Jung, come visitatore, grazie a mia moglie Domizia e mio figlio Sergio che se non mi avessero regalato, per il mio compleanno, in agosto, questa gita, non so quando e se ci sarei mai andato. Essendo arrivati in anticipo abbiamo avuto la fortuna di fare un giro nel giardino esterno dove ad aspettarci c’era proprio Jung o meglio il suo daimon, Atmavictu demone interiore.

Entra in casa, subito sulla sinistra, la guida ci fa entrare in una saletta dove campeggia un grande quadro di Jung realizzato sul finire degli anni ’50, ci sono le foto di famiglia, dei suoi figli, di sua moglie, di sua mamma. La prima cosa che noto è una stufa con maioliche azzurre su cui in cima spicca il Pellicano che nutre i suoi figli e le piastrelle con i 12 segni zodiacali. In casa non si potevano fare foto, ma da buon italiano, chiedo con il mio inglese 😀 posso fotografare solo quelle: nein… e vabeh!
Di qui passiamo, sempre al pian terreno, nell’enorme sala da pranzo. In fondo alla sala spicca un camino, dall’altra parte un pianoforte a coda. Ci raccontano della vita quotidiana di Emma, sua moglie, dei figli, di Jung che si metteva in un angolo a fumare e leggere romanzi di Agatha Christie che amava, io volevo solo portarmi via un cimelio 😀 :D, ma niente da fare.
Torniamo nell’ingresso da dove poi saliamo al primo piano; a destra della scale c’è lo studiolo di attesa dei pazienti, qualche libro di J. J Rousseau, un mezzo busto di una Moira… finalmente usciamo dallo studiolo e alla nostra destra viene aperta la porta dello studio-libreria. Un brivido mi assale, sento che sto per piangere (anche mia moglie, una volta uscita, mi racconterà la medesima emozione), cosa rarissima per me, mi trattengo, ascolto la guida, si fa per dire, ma più che altro guardo i libri: una parete dedicata all’alchimia, poi la filosofia, la letteratura. C’è una statua di Dioniso scolpita da Jung e altre due piccole sculture. La lampada sul tavolo, le foto della famiglia, gli appunti, ma mi faccio coraggio e chiedo a una dei proprietari della casa che ci seguiva con la guida dove fossero i libri di astrologia, sorridente mi dice: big choice 😀 Mi mostra l’angolo di mezzo metro di base per 2.5 mt. di altezza dedicato solo all’astrologia: vedo Alan Leo e altri… mi volto dall’altra parte, un libro di Mircea Eliade sullo Yoga.
Il resto del gruppo si è recato nell’altro studio, attiguo al primo, dove vi erano altri libri, le vetrate con la crocifissione, ma ormai ero perso e non ascoltavo più nulla, guardavo e basta.
La visita al museo – casa di Jung è un’esperienza che chi ama gli studi dell’analista svizzero deve fare. L’Anima di Jung si respira, il daimon, Atmavictu, ti aspetta come un bravo padrone di casa.
