L’etimo della parola angelo dal greco angelos e dall’ebraico mal’ach significa messaggero, colui il quale trasmette il messaggio divino, caratteristica che troviamo nelle tre religioni monoteiste.

Come fa notare lo psicoanalista Yoram Kaufmann, nel libro La via dell’immagine, l’angelo nella sua essenza governa uno specifico territorio: c’è l’angelo del fuoco e della vendetta (Nataniele), l’angelo responsabile delle grandinate e degli incantesimi (Nuriel) e così via tantissimi altri, in cui non ci sono riferimenti al “portare un messaggio”. Quando noi dormiamo bene possiamo pensare che l’angelo del sonno ha vegliato su di noi; ogni situazione, ogni evento potrebbe essere in relazione a uno specifico angelo che quindi diviene il garante di quello specifico spazio, il regolatore, colui il quale amministra la legge del luogo. Ci sarebbero tanti angeli quanto situazioni o campi specifici. Nel momento in cui noi viviamo una situazione possiamo pensare di essere entrati in un territorio angelico, per modo di dire, dobbiamo seguirne le regole, ma prima è necessario conoscerle, ovvero leggerle, ciò che si legge o si ascolta è sempre un messaggio di qualcuno. In questo senso l’angelo è un messaggero che ci mette in contatto con delle regole.

 

Mercurio è il messaggero degli dèi, quando entra in relazione con le altre divinità possiamo immaginare diventi un angelo perché raccoglie le informazioni, le regole della divinità e le comunica all’esterno. Anche Apollo che manifestava la volontà di Zeus, comunicava un messaggio, non poteva prescindere da Mercurio e dalla sua funzione “angelicante”. Analogamente gli aspetti di Mercurio ad altri pianeti nel tema natale, la sua posizione per Segno e Casa, possono rappresentare dei territori specifici governati da “angeli” che desiderano essere evocati.

Mercurio, da solo, non è un angelo, ma quando è in relazione ad altri elementi zodiacali possiamo immaginare lo diventi.

Mercurio è il mediatore, il demiurgo fra la volontà divina e l’uomo, Mercurio si muove nel campo percettivo e unifica le parti raccolte dall’esterno.

La nostra vita, possiamo dire, si manifesti in modo angelico, non dimenticando che con quest’ultima affermazione non dobbiamo pensare soltanto in modo “positivo” dobbiamo ragionare sempre in maniera archetipica, ovvero in dualità.

Riporto un brevissimo esempio analizzando un’affermazione di Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) che parlava di Angeli e riconducendola al suo oroscopo personale e alla posizione di Mercurio.

La Stein affermava: «Vorrei spezzare una lancia in favore degli angeli: non stanno tra noi e Dio come una barriera; il raggio di luce che (secondo Dionigi) giunge a noi dopo aver attraversato tutti i nove cori abbraccia tutto il mondo spirituale; la stessa Trinità è presente in ogni grado, fino all’ultimo coro angelico. «Gli angeli hanno comunicato le cose divine servendosi di sottrarre metafore». Lo scopo del linguaggio metaforico o simbolico degli angeli è quello di «sottrarre allo sguardo profano della moltitudine il sacro e rivelarlo a coloro che aspirano alla santità, a coloro che, abbandonata la mentalità puerile, hanno acquistato la necessaria acutezza mentale e la visione delle semplici verità». (Fonte: https://www.cristianitoday.it/alcune-mistiche-che-hanno-visto-gli-angeli/)

L’acutezza mentale è tipica di Mercurio; se guardiamo il tema natale della Santa, Mercurio forma un Grande Trigono con la Luna in Acquario in VI Casa (la semplicità) e Plutone e Nettuno congiunti in Gemelli in X Casa (la luce spirituale che arriva dall’alto). Comunicare servendosi di metafore e abbandonare la “mentalità puerile”, tipica dell’archetipo del Puer. Mercurio si trova in Bilancia, Segno di Afrodite e di Atena, in cui il modo di esprimersi deve essere chiaro, quasi asettico e in III Casa, il settore della comunicazione, dei messaggi.

Visione degli Angeli
Cimabue – Angeli