Quando si narra una storia, il tema natale del consultante e lo si mette in relazione con il racconto mitologico o fiabesco e avverte che è suo in tutto o in parte, inizia
“[…] una connessione con il mito che procede
attraverso l’anima, includendo specialmente la sua bizzarra fantasia
e la sua sofferenza (psicopatologia), un disvelare ed estrarre l’anima
riconoscendole importanza mitica e viceversa. Infatti è soltanto
quando la psiche si riconosce come una messa in scena di mitemi
che può ‘comprendere’ il mito, sicché una esegesi psicologica del
mito ha inizio con l’esegesi di se stessi, con il ‘fare anima’. E,
reciprocamente: soltanto quando il mito è ricondotto nell’anima,
soltanto quando il mito assume importanza psicologica diviene una
realtà vivente, necessaria per la vita, e cessa d’essere un artificio
letterario, filosofico o religioso.” James Hillman, Saggio su Pan