Quando leggiamo dei miti di Nettuno/Poseidone nei libri e poi pensiamo ai valori attribuiti a Nettuno e al Segno dei Pesci scopriamo che c’è qualcosa che stona, come se ci fosse incompletezza. Poseidone diventa Signore del mare grazie al matrimonio con Anfitrite figlia di Nereo divinità dei mari. Poseidone, prima del matrimonio, era una divinità tellurica, dei terremoti, il Segno dei Pesci non è in relazione ai terremoti, ma in modo traslato possiamo pensare al “Terremoto di emozioni”, a un fuoco che ribolle dentro. Quando mi riferisco al Segno dei Pesci intendo anche i tipi nettuniani, con il pianeta in qualche modo forte e dominante nel tema natale.

Poseidone scatenava mostri marini, tempeste, il Segno dei Pesci viene definito in modo stereotipato uno fra i più dolci e sensibili, anche qui dovremmo pensare a dei mostri che si nascondono nella sua dolcezza?

Il Segno dei Pesci vive in un mondo tutto suo, fatto d’immaginazione, non è con i piedi ben piantati in terra, nei racconti di Poseidone questo lato non appare, e così via dicendo, potrei fare altri esempi.

Il Segno de Pesci è alla ricerca dell’infinito, di ciò che è lontano dalla realtà, ancora non troviamo queste caratteristiche in Poseidone. Ma poi, leggendo Figure del Mito, di James Hillman e le pagine dedicate ad Oceano,  tutto trova un senso.

I greci parlavano di Oceano come di un grande orizzonte che circonda l’estremo confine del mondo. Oceano evoca desideri per ciò che vive in lontananza, un desiderio di andare oltre, fino ai confini. Offre una visione illimitata di possibilità che può essere realizzata solo con l’abilità e l’astuzia dell’uomo: fare nodi veloci e nodi a slittamento, stendere una chiglia, tracciare un canale, modellare una prua. Dal maestro del mare si impara un altro tipo di lettura e di calcolo: come assaporare il vento, guardare in profondità nel colore dell’acqua.

Visione illimitata, una delle caratteristiche del Segno dei Pesci, abilità e astuzia di Mercurio, il Segno opposto ai Pesci è la Vergine. Assaporare il vento, si noti il romanticismo tipico associato sempre al medesimo Segno.

Oceano genera figure mitiche di ogni forma e volto, come a dire che tutte le possibilità dell’immaginazione archetipica nascono dalla sua fecondità primordiale. Okeanos, scrive R. B. Onians, “può essere spiegato come l’immaginario primordiale psichico cosmico o potere procreativo, liquido e serpente… il nome sembra voler dire “che gira”

La fecondità primordiale, l’immaginazione tipica dei Pesci e dei tipi nettuniani.

“L’orizzonte senza limiti di Oceano offriva infinite fantasie all’immaginazione umana, sconcertando il nostro ingegno con problemi di vita o di morte sempre diversi.”

Sia la Vergine che i Gemelli hanno come governatore Mercurio, l’ingegno e sono in aspetto di tensione con il Segno dei Pesci. La Vergine è opposta, i Gemelli sono in quadratura. Gli aspetti astrologici Mercurio-Nettuno nel tema natale si fanno portavoce di questa definizione: sconcertare l’ingegno, spingerlo verso altre sfide.

Ancora se vogliamo agevolmente trovare nuovi nessi fra i Segni appena citati è sufficiente leggere:

I gradi di latitudine e longitudine sono nati dal confronto con il mare; il passo delle pale dell’elica, il taglio e l’assetto delle vele, il peso e l’angolo degli uragani che si sono sviluppati nei caldi mari equatoriali sono contrassegnati da numeri e da un nome. È come se Oceano generasse una precisione in risposta alla sua temibile immensità.

La ricerca della precisione della risposta da parte degli uomini che devono misurare e mettere ordine all’Oceano dei Pesci.

“Oceano insegna l’umiltà che siamo sempre un po’ fuori rotta e che la vita richiede continui aggiustamenti, correggendo a babordo, poi a dritta, poi di nuovo a babordo…”

I Pesci vivono spesso alla ricerca dell’equilibrio, di raddrizzare la rotta, hanno bisogno della Sofia di Esiodo, ovvero del timoniere. Il pensiero astratto dei Pesci è un’abilità, una gestione intelligente in relazione con Oceano.

Ulisse reificazione di Mercurio e della sua astuzia “è stato osteggiato fino a casa da un altro dio del mare, Poseidone. Il conflitto con Poseidone ha messo in luce le capacità native di Ulisse, come se l’intelligenza acuisse il suo spirito contro sfide sempre più difficili.” Ancora una volta c’è una relazione importante fra i Segni e i Pianeti che abbiamo considerato in precedenza.

I Pesci sono l’ultimo Segno dello Zodiaco, l’ultimo porto, la fine di un ciclo e del viaggio:

L’immensità sconfinata del mare contrasta con l’annidamento dei suoi porti, e conferisce loro un significato psicologico come luogo del ritorno, del ritorno a casa, della fine del viaggio. Come l’oceano è senza limiti, così i singoli piccoli porti, come Portofino, sono innumerevoli. Ognuno di noi trova la fine del proprio viaggio.

Oceano completa e arrichisce la simbologia di Poseidone/Nettuno come governatore del Segno dei Pesci, in lui come abbiamo visto troviamo delle rispondenze simboliche fortissime che vestono benissimo l’ultimo Segno zodiacale.

A proposito della pseudo relazione errata che si legge fra il Segno dei Pesci, Nettuno e l’inconscio è lo stesso Hillman che spiega: Il mare non è inconscio riflette la luce delle stelle e della luna; è popolato di luminescenze sulla cresta di ogni onda, e lampeggia la fosforescenza degli spiriti che sono lì a casa.”