Mi capita spesso che i consultanti mi chiedano: come hai iniziato a studiare astrologia, perché, qual è stato il tuo percorso?

Ho iniziato a interessarmi di astrologia nel 1989 al II anno di liceo scientifico, ma già da bambino, così come molti altri, amavo le fiabe, soprattutto Peter Pan e Pinocchio. Mia nonna materna, Sagittario Ascendente Leone, aveva una collezione di III mega volumi, che, ora, ovviamente sono miei, di tutte le fiabe del mondo (Edizione Principato 1952) e me le facevo leggere, finché poi, non ho cominciato a poterlo fare da solo. Avevo, inoltre, due amici immaginari – intorno ai 4-5 anni, di cui di uno ricordo il nome, era “Cheper”, che poi ho scoperto, dieci anni fa o qualcosina in più, essere il nome della divinità solare egizia Kehpri divinità del sole del mattino, io sono del Segno del Leone. Peter Pan e Pinocchio sono figure legate a mercurio, ho scoperto dopo, studiando astrologia, che ho un Mercurio dominante al Medio Cielo in X Casa: tutte “casualità”, diciamo così, o meglio, forse, sincronicità.

Attratto da sempre dai computer e dalla matematica a 11 anni i miei genitori mi comprano il primo computer, il Commodore VIC 20 e da subito mi appassiono alla programmazione, purtroppo 🙂 fino  a quando, tornando all’inizio e al secondo anno di liceo, non scopro Cornelio Agrippa von Nettesheim, medico e mago che si diceva si occupasse di magia nera. C’erano numerosi riferimenti alla magia naturale e all’astrologia in Agrippa, incuriosito da come le stelle potessero “influenzare” il mio destino e quindi scoprire quale potesse essere il mio, acquisto con 50.000 lire che mi aveva regalato mia nonna, il mio primo libro di astrologia il Sementovsky-Kurillo che è quanto di più deterministico possa esistere nella letteratura astrologica, determinismo che rifuggo, ma se si rilegge questo lavoro cercando di declinare le sue “profezie” in chiave psicologica, qualcosa di utile viene fuori. Indubbiamente questo lavoro offre un’infarinatura importante a chi si avvicina all’astrologia, ma non bisogna farsi prendere e credere alla definizioni lapidarie. Da lì in avanti ho letto diversi autori: Rudhyar, Arroyo, Ruperti, Greene, Hand, Bordoni, Sicuteri, Morpurgo, Discepolo… e altri e ho iniziato a frequentare a Bari un gruppo di astrologia morpurghiana, affinché potessi conoscere altre persone interessate alla materia, vivevo in un piccolo paese, Cassano delle Murge, di 8000 abitanti in cui, non vi dico come “ero visto” 🙂

Al tempo “non avevo ancora internet”, era l’unico modo incontrarsi di persona, redigevo oroscopi per amici, partecipavo ad animazioni tematiche in pub e discoteche, ma poter parlare con altri e confrontarsi era fondamentale. Da quegli anni in avanti ho sempre letto e studiato, avuto uno scambio epistolare con Lisa Morpurgo, condotto ricerche astrologico-statistiche con software sviluppati da me, e avevo compreso, già da un po’ come l’astrologia non potesse essere deterministica e prevedere nulla con certezza, a priori, se non si fosse legata l’interpretazione a fatti reali e concreti. Nel frattempo, dopo il Liceo e aver tentato la carriera ingegneristica all’Università, pur avendo nel cuore la voglia di studiare psicologia, ma al tempo non era possibile per me a causa d’impedimenti personali, decido di cambiare percorso e iscrivermi alla facoltà di Filosofia, materia che amavo e che era quella più vicina alla Psicologia che potessi frequentare.

Ovviamente continuavo a praticare e studiare l’astrologia, ne mio piano di studi avevo messo tutti gli esami psicologici possibili e immaginabili, quando ad un tratto per un esame di Storia della Psicologia leggo Gli Archetipi dell’inconscio collettivo di C. G. Jung, un libro che mi ha cambiato la vita. Dopo aver letto le prime 120 pagine in un pomeriggio mi sono sentito proiettato in un’altra dimensione, in cui tutto assumeva un senso diverso: la magia di Agrippa, quella rinascimentale, l’Alchimia e per finire l’Astrologia, mi sono detto, ecco il fondamento di tutto quello che ho studiato e che faccio. Per 3/4 giorni ero totalmente “fuori”, mia moglie, allora eravamo già assieme nel 1998, si ricorda certamente :).

Una volta giunto alla fine del percorso universitario avevo chiesto la tesi in filosofia teoretica su Sartre e l’esistenzialismo, ma un giorno mentre passeggiavo per i corridoi dell’Università di Bari, mano nella mano con Domizia, le dico: sai che c’è, sarò pazzo, ma ora chiedo alla professoressa di Psicologia se mi fa scrivere la tesi su C. G. Jung e l’Astrologia e così fu, mi disse già quel giorno di sì, quindi mollai il povero Jean Paul e passai a Carl Gustav J Da lì in avanti ho continuato a studiare, come ora, l’astrologia e le sue connessioni con la psicologia analitica, archetipica. Ho avuto la fortuna di conoscere diverse persone che mi hanno offerto la possibilità di studiare, commentare astrologicamente per alcune pubblicazioni, manoscritti inediti di Ernst Bernhard, psicoanalista junghiano, che tracciava l’oroscopo di una paziente di Jung evidenziando la Casa zodiacale in relazione all’Archetipo della Persona e poi così andando avanti nel mio percorso, come si legge nel mio profilo sul sito.