Mi sono ritrovato tra le mani sul sito del Centro Studi di Psicologia e Letteratura di un vecchio articolo dell’Espresso del 30 settembre 1979. La critica al pezzo non potevo non farla.
“Non è raro trovare nei testi di astrologia riferimenti a C.G. Jung che lo indicano come un estimatore e cultore di pratiche astrologiche. Si tratta in realtà di mistificazioni. “
Invece non è assolutamente vero, nessuna mistificazione c’è stata, c’è, invece, da parte di alcuni psicoterapeuti e alcune scuole di psicoterapia, la paura nell’utilizzo di tecniche proiettive, immaginali come l’astrologia. La Sand Therapy, il Rorschach.
C. G. Jung ha utilizzato l’astrologia, gli astrologi per interpretare i temi natali in diverse occasioni. Potete leggere un vecchio articolo . Per giunta ha anche disegnato in prima persona dei temi natali.
Tornando alle tecniche proiettive, per chi non sapesse cosa siano le due citate fornisco una breve spiegazione che come noterete evidenziano il fatto che esse stesse vengano criticata dalla “scienza”.
Sì, sia la “sand therapy” (o “sandplay therapy”) che il test di Rorschach sono considerati strumenti proiettivi.
Test di Rorschach: Questo è uno dei test proiettivi più noti. Esso consiste in una serie di lastre con macchie d’inchiostro simmetriche. A una persona viene chiesto cosa vede in ciascuna di queste macchie, e le sue risposte possono fornire indicazioni sul suo funzionamento emotivo, cognitivo e sul suo modo di percepire il mondo. L’interpretazione delle risposte data al test di Rorschach richiede una formazione specializzata e non è sempre accettata universalmente come una misura affidabile o valida di caratteristiche di personalità o psicopatologia.
Sandplay Therapy: Mentre non è un “test” nel senso tradizionale della parola, la sandplay therapy è un metodo terapeutico proiettivo in cui i clienti creano scene in una scatola di sabbia usando varie miniature. L’obiettivo è permettere al cliente di esprimere e risolvere conflitti interni attraverso il gioco simbolico nella sabbia. Le scene create possono riflettere aspetti della psiche del cliente che potrebbero non essere immediatamente accessibili attraverso la terapia verbale. La sandplay therapy è particolarmente popolare nel lavoro con bambini, ma può essere utilizzata anche con adulti.
Riconsideriamo l’articolo di Aldo Carotenuto che continua nel suo scritto:
“perchè, se è vero che Jung si è interessato di astrologia, lo ha sempre fatto nell’ottica dello studioso che si pone criticamente di fronte al fenomeno, per afferrarne il contenuto psicologico. Questo significa che ciò che a Jung interessava nell’astrologia non erano gli astri ma i desideri degli uomini, che cercano nelle stelle ciò che è celato nella loro situazione psichica.”
Affermazione indubitabile e vera, infatti pensiamo all’astrologia come a uno strumento proiettivo e che “funziona” in base alla sincronicità (altro concetto coniato da C. G. Jung e W. Pauli).
Gli astri, però, sono inscindibili dall’astrologia, già le parole lo confermano, dunque Jung era un estimatore e cultore dell’astrologia, come si può vedere dalle diverse citazioni nelle sue opere. Ne riporto una su tutte che non può non evidenziare che fosse un “estimatore”.
“Quando mi riesce difficile classificare un paziente, lo mando a farsi fare l’oroscopo; l’oroscopo corrisponde sempre al carattere del paziente e io poi lo interpreto psicologicamente” C. G. Jung, Jung parla
Carotenuto continua:
“E’ anche vero però che uomini della statura di Newton, Keplero e Copernico, per citare soltanto alcuni scienziati del passato, ebbero un atteggiamento a dir poco ambiguo verso l’astrologia, nel senso che non seppero denunciarne a chiare lettere le palesi assurdità. Si può tentare di capire psicologicamente perchè uomini di cultura e di solida intelligenza mostrino interesse nei riguardi dell’astrologia, malgrado questa non abbia alcun fondamento scientifico.”
Vero anche questo, non ha alcun fondamento scientifico. Ma i test proiettivi, ma non solo quelli ne hanno? Fermo restando che l’astrologia che io prendo in considerazione non si è mai voluta porre come scienza, in senso classico, dirò di più, Jung ha cercato un fondamento scientifico per l’astrologia, tanto era colpito dalla sua validità e forza, da ipotizzare che i protoni del sole potessero avere una qualche validità. Notate come tutto l’articolo e l’accusa si sgretoli da sé, evidenziando, magari, il timore di “perdita di potere” da parte del terapeuta, di fronte a qualche che funziona e inspiegabile, o di qualcosa che potesse far sembrare la psicologia, non più una scienza, cosa che io personalmente, per quel cha vale, non considero. Certamente utile, radicata in concetti scientifici, che piano piano si sgretolano in attività inosservabili oggettivamente come l’inconscio, tanto per dirne una, che è già una contraddizione il poterne parlare. Se qualcosa è inconscio posso ipotizzare che esista, ma non posso misurarlo scientificamente, se non coglierne la presenza attraverso l’immaginazione (leggasi Jung e Hillman).
L’articolo continua mettendo in evidenza che Carotenuto si scaglia contro la previsione del futuro e l’analisi del carattere. Sulla prima, mi scaglio anche io e condivido al 100% il punto di vista del terapeuta
“si è dipendenti ogni qual volta si fa riferimento all’esterno invece di poggiare su se stessi per crearsi il proprio spazio di vita. A questa difficoltà psicologica hanno l’aria di rispondere gli astrologi. Il ricorrere agli astri, e quindi chiedere a loro informazioni sul futuro e sul nostro carattere, significa soltanto mettere in atto un’opera di deresponsabilizzazione. Gli uomini non possono sapere tutto nè possono afferrare con la propria intelligenza le infinite possibilità della vita.”
Per quanto concerne il carattere se torniamo all’ipotesi iniziale che l’astrologia è uno strumento proiettivo possiamo scoprire attraverso di essa il nostro carattere, perché il tema natale funge da immagine archetipica unica per il soggetto che ne è possessore, dunque non è come scrive Carotenuto, non ci de-finisce, ma ci offre una forma all’interno della quale ci possiamo riconoscere e quindi scoprire qualcosa di noi stessi. Per approfondire meglio la questione inerente la relazione fra carattere e astrologia potete leggere: Astrologia e Personalità – Le sofferenze della Psiche come simbolo.