Con il termine mito dobbiamo sottendere due tipi di significati, il primo come realtà archetipica, rappresentazione simbolica degli eventi dell’esistenza, il secondo come storia inventata che si può adattare, modificare di volta in volta alle situazioni della vita. Nella nostra vita cambiare mito, adattarlo alle nostre vere storie, raccontarlo in modo diverso ci permette di riflettere sulla nostra natura, sul rapporto con gli altri e con il sacro. (G. Paris, La rinascita di Afrodite, pagg. 23-24). Il mito, la sua rappresentazione ci appartengono, lo sentiamo parte di noi e della nostra vita fin quando il sacro, il numinoso non è svelato o non ha esaurito la sua carica energetica, o quando la coscienza non decide di prendere altre direzioni. Per spiegare in maniera più semplice il concetto, immaginiamo di raccontare ad un bambino della favola riguardante la fatina dei denti, quando scopriranno che non esiste davvero, la fatina perderà la sua magia, la sua rappresentazione mitica. Per scoprire qualcosa del mito connaturato a una divinità dovremo partire dalle sue origini, ovvero dalla sua nascita e se possiede diverse versioni della medesima, così come racconti diversi delle sue gesta dovremo seguirle per cercarne di comprendere il valore simbolico.
Afrodite/Venere
In uno dei racconti sulla nascita di Afrodite si narra che nacque spontaneamente dalle acque e dei caldi venti provenienti dall’est l’abbiano trasportata verso l’isola di Cipro. Il movimento di Afrodite va da Est verso Ovest, dal sorgere all’ascendente, verso il tramonto, discendente, è già simbolicamente esemplare del viaggio, del percorso attraverso il tema natale. Come per la nascita di Apollo e di altre divinità la natura si mostra felice, benevola in modo sincronistico, gioisce e fiorisce, inoltre ella nacque in primavera, stando al racconto riportato.
Afrodite poi una volta giunta sull’isola dimostrò tutta la sua vitalità, risvegliava al suo passaggio il desiderio, il piacere. Protegge le partorienti e ne allevia il dolore al momento del parto, con il suo bacio rende umida di rugiada la terra, Afrodite è sempre in viaggio per il mondo al fine di portare gioia e godimenti, ma poi, ogni anno, in primavera, ritorna a Cipro e ripete il suo bagno come al momento della nascita, facendo ridestare la natura e i sensi.
La schiuma marina da cui è sorta Afrodite, l’ondeggiare del mare e i profumi ricordano l’atto sessuale, ma, allo stesso tempo, l’essere cullati dalle ci fa ripensare al nostro stadio uterino, nel ventre materno. La vita appare sulla terra prima dell’unione sessuale fra esseri di sesso opposto, Afrodite, invece, è in relazione con la coppia e la procreazione. Le ore della divinità sono quelle dell’alba e del tramonto, momento dell’amplesso fra giorno e notte.
In un altro racconto, quello più noto, posteriore al primo, Afrodite nasce dallo sperma del padre Urano, evirato da Saturno, e caduto in acqua che divenne prima spuma marina e poi divinità. Nel primo mito è assente la figura fecondante maschile, nel secondo, al contrario la ritroviamo, abbiamo già un indizio rispetto a possibili valenze maschili, se vogliamo attive e aggressive in relazione a Afrodite.
Jung affermava che c’era una gerarchia fra gli archetipi, esiste un archetipo primo da cui derivano come “figli” tutti gli altri. Ad esempio esiste l’Archetipo del padre che può avere come derivazioni: padre vedovo, padre single, padre in coppia e ognuno di essi apre ad altrettante possibili rappresentazioni, sino ad arrivare a mio padre che è una specifica rappresentazione archetipica. Ciascuno dei padri derivati dal primo raccoglie comunque alcune delle proprietà, come se fossero caratteristiche genetiche, del padre “archetipo primo”. Cosa significa questo per l’astrologo? Se pensiamo all’archetipo di Venere e guardiamo a chi fosse suo padre, scopriamo che è Urano, Venere non ha una madre divina, ma in senso traslato chi permette la nascita è il falcetto di Saturno (suo zio), assieme all’acqua che diventa elemento “fecondato”. Venere, quindi, contiene in sé elementi archetipici di Urano, di Saturno e dell’Acqua.
Di Venere sappiamo che è domiciliata in Toro (segno di terra, in relazione con Saturno), ma anche in Bilancia (segno d’aria in relazione con l’Acquario). Venere è quindi sempre spinta alla ricerca di diversi amori, come racconta il mito, è una Venere ricca d’aria, ma che cerca stabilità Saturno. Venere rappresenta i valori personali, Toro. Come sappiamo avere nel tema degli aspetti fra Venere e Saturno, Urano sono particolarmente “segnanti”, importanti: autostima, insoddisfazione, ecc…
Interpretando il tema di Adolf Hitler e rileggendo alcuni miti in relazione con Afrodite comprendiamo ancor di più alcune valenze simboliche, aggressive delle dea. Hitler era un doppio venusiano, Toro ascendente Bilancia, quindi Afrodite era molto forte nel suo tema di nascita.