James Hillman descrive come l’uomo senta la necessità di prevedere e come questa “previsione” dell’ignoto si ponga secondo l’immaginazione archetipica. Prevedere è un proiettare.

Riporto uno stralcio del suo lavoro nel Capitolo III: Il Potere come usarlo con intelligenza.

Quando la mente umana lavora con l’ignoto – e il futuro è senza dubbio l’ignoto – è costretta a inventare e a immaginare. Questo immaginare gli inconoscibili — come lo spazio e i pianeti più lontani, la soggettività interiore degli animali, dei neonati e di tribù remote, l’origine della vita e la destinazione dopo la vita — è soggetto ai poteri che strutturano l’immaginazione in modelli ripetitivi piuttosto definiti, che vengono proiettati sul campo oscuro che stiamo esplorando, e che sosteniamo di vedere nelle prove che raccogliamo. Quello che vediamo è in parte distorto dall’immaginazione. Quando prediciamo, noi proiettiamo. E infatti gli studi che riguardano il futuro spesso sono chiamati «proiezioni». Il fattore che determina la proiezione è nella mente soggettiva tanto quanto nei dati oggettivi, e dal momento che le strutture ultime della mente sono probabilmente modelli archetipici che compaiono regolarmente e universalmente nell’arte e nel pensiero, nel rituale e nel comportamento, nei sogni e nella follia, possiamo aspettarci che essi si manifestino anche nelle proiezioni sul futuro. Passiamo in rassegna alcune di queste consuete fantasie

 

Hillman passa in rassegna alcuni concetti/avvenimenti fra cui la depressione, scrive:

 

2. La depressione e il destino avverso. Congiuntura. Crescita zero. Tasso di disoccupazione costantemente elevato. Una torta sempre delle stesse dimensioni con una richiesta sempre maggiore di fette sempre più grandi; il ridursi delle fonti; la scarsità di viveri; la popolazione che invecchia e che consuma i guadagni dei giovani. Un numero sempre minore di bambini sani e un numero sempre maggiore di madri malate e di figli affamati; un numero sempre crescente di liminari e di marginali (mutanti genetici, storpi, dislessici, analfabeti, tossicomani, senzatetto, senzalavoro eccetera). La violenza razziale ed etnica. L’estinzione delle specie. Un proletariato o sottomesso e indolente, oppure ribelle. Un’applicazione più rigida della legge, sul modello dei metodi semi-legali latino-americani degli anni Settanta e Ottanta; la latinizzazione del Nord America attraverso la demografia e l’economia, con l’élite in zone protette, i signori della droga e le bande che governano feudi in lotta fra loro, i poveri nelle baraccopoli e il declino del ceto medio. L’aumento della popolazione penitenziaria e le guardie armate nelle scuole. La corruzione nelle istituzioni. E, soprattutto, la coltre dell’inverno nucleare e/o dell’innalzamento della temperatura in tutto il globo.”

Prosegue con cinque esempi, spiega come andrebbero letti e propone un esempio per ciascuno dei cinque. Di seguito evidenzio la sua rilettura della depressione che pone in relazione con l’archetipo del Senex, di Saturno.

Questi cinque esempi non esauriscono lo spettro degli scenari possibili. Inoltre, per ciascuno di essi esistono variazioni e corollari che potrebbero perfezionare queste proiezioni sul futuro. Tuttavia questi cinque esempi rendono più chiara la mia idea, che cioè esistono delle griglie lungo le quali viene proiettato il futuro. Gli scenari suggeriscono gli autori e i direttori che, dietro le quinte (dentro l’immaginazione), guidano i progetti e danno forma al linguaggio che i futurologi sembrano «scoprire» con la loro dimostrazione empirica. Proprio non possiamo pensare senza presupposti di base, e questi presupposti, in quanto archai, sono probabilmente dati con la mente che immagina. Se mettiamo i cinque esempi sulle griglie mitiche, scopriremo che dietro a ciascuno di essi c’è un direttore, una direzione di pensiero archetipica che raccoglie le prove di cui ha bisogno, e trae le conclusioni che proietta secondo la sua visione del mondo.[…]

La depressione e il destino avverso. Il vecchio Saturno, signore dei reietti, dei falliti, degli storpi; delle misurazioni esatte e delle scienze rigorose come la matematica; quello che ha fondato la zecca e che tiene la borsa; colui che divora i propri figli, che governa l’inverno, le calamità e la resistenza caparbia. Il vecchio Scrooge.”

Come si può leggere Hillman apre a una possibile interpretazione dei transiti di Saturno o di Saturno dominante nel tema.