Il tema natale non predice che diventerai un ubriacone, un’infermiera, uno che rimanda sempre le cose, una violinista romantica, un masochista inveterato, un mercante d’arte con grande fiuto, un detective sensibile alle atmosfere ambientali. L’astrologia non si propone alcun programma di correzione morale; si limita a offrire intuizioni metaforiche, in modo che si possa vivere con maggiore intelligenza il proprio carattere. La sua lettura del carattere utilizza un linguaggio imagistico pieno di sottigliezze” J Hillman, La Forza del Carattere

Il tema natale, non mi stancherò mai di sottolinearlo, non è utile per fare delle diagnosi, non è il suo scopo, ma se c’è in un soggetto la manifestazione conclamata di una patologia e clinicamente accertata, simbolicamente si può cercare di capire quali siano le divinità in gioco, cosa chiedano in cambio, quale offerta per essere riconosciute. Il tema natale diviene soprattutto uno strumento in più per gli psicoterapeuti che desiderino utilizzare un linguaggio diverso, ottenere un punto di vista differente da utilizzare in terapia. Immagino che la maggior parte degli specialisti che saranno interessati a questa metodologia sono coloro i quali provengono dalla psicologia analitica o archetipica, ma in linea di massima l’astrologia e le sue indicazioni possono essere utilizzate da tutti gli psicoterapeuti che ritengono valido un approccio simbolico. C. G. Jung, Ernst Bernhard, J. Hillman hanno, ciascuno a proprio modo “sdoganato” l’utilizzo della mitologia, dell’alchimia e dell’astrologia in analisi, la bibliografia in tal senso è amplissima.

Spunti di analisi interessanti a proposito dell’anoressia emergono leggendo il Nuovo Dizionario di Psicologia di Umberto Galimberti (testo in corsivo nell’articolo) e ciò che viene descritto in questa voce. Riporto degli stralci con delle note astrologiche. Rimando comunque alla lettura dell’articolo sui disturbi alimentari per avere una visione più ampia.

1. “In ambito psichiatrico si parla di “anoressia nervosa” (secondo l’espressione inglese anorexia nervosa) o “anoressia mentale” (secondo l’espressione francese anorexie mentale) connessa a disturbi dell’affettività o all’immagine distorta del proprio corpo. […] Il rifiuto ad alimentarsi e l’apparente totale mancanza di preoccupazione per il vistoso dimagrimento sono spesso connessi a un disturbo dell’immagine corporea, nel senso che i soggetti che ne sono affetti ritengono di essere grassi e con ostinazione negano il loro stato di estremo dimagrimento.”

Nota astrologica:

Il corpo è in relazione con Venere, l’Ascendente, la VI Casa. I disturbi dell’affettività con la Luna, Venere.


2. “Frequente in bambine iperprotette, questo sintomo rappresenta talvolta un modo per esprimere ostilità nei confronti di genitori che rifiutano la loro autonomia e indipendenza

Nota astrologica:

Autonomia e indipendenza frustrate possono essere messe in relazione prima di tutto con il Sole in aspetto di tensione a Saturno, Urano, Nettuno, Plutone. Ma non solo gli aspetti di tensione possono essere messi in relazione con queste caratteristiche anche aspetti positivi potrebbero rappresentare un sovraccarico simbolico, ma dipende dall’insieme del tema. Se uno dei pianeti in aspetto al Sole è il governatore della VI Casa, dell’Ascendente o del Segno in cui si trova Venere può rappresentare una simbologia più evidente da mettere in relazione con il disturbo.


3. “L’anoressia nervosa è uno stato patologico che insorge prevalentemente in giovani donne per conflitti di tipo emotivo, i più comuni dei quali riguardano l’accettazione del proprio ruolo femminile, o per conflitti psicologici maturati all’interno del nucleo familiare e in particolare con la figura della madre.”

Nota astrologica:

La dinamica delle emozioni è complessa, astrologicamente i pianeti connessi con le emozioni e da prendere in considerazione nell’analisi sono Luna, Mercurio, Venere e Marte gli aspetti fra di loro o con i governatori dell’Ascendente, della VI Casa, della II Casa. Allo stesso modo se uno dei pianeti evidenziati governa la II o l’VIII Casa ed è leso, può essere annoverato come simbolicamente in relazione con la patologia. La Luna e Venere sono tra i pianeti più importanti da prendere in considerazione rispetto all’alimentazione, si veda l’articolo precedente sui disturbi alimentari. Essendoci una dinamica materna, allo stesso modo, sono da considerare anche quei Segni strettamente in relazione con lei: Cancro, Capricorno, Toro, Vergine e governatore della IV Casa.


4. “Dal punto di vista psicodinamico Mara Selvini Palazzoli scrive che «il cibo non è per le anoressiche affatto negativo come cosa in sé, ma è amabile, desiderabile, interessante, importante, continuamente presente allo spirito. [. .. ] E l’atto di cibarsi che è divenuto pericoloso e angoscioso. Nessuna azione, neppure un delitto, assume per l’anoressica un significato di auto-degradazione e sconfitta quanto il satollarsi»”

Nota astrologica:

Riempirsi di cibo è una dinamica in cui rientra Giove che espande tutto ciò con cui entra in contatto. Il cibo è in relazione con la Luna, Venere, i governatori della II Casa e dell’VIII Casa.


5. “Per l’anoressica, infatti, il rifiuto del cibo, più che un fatto anormale, costituisce un’esperienza straordinaria. Data la sua onnipotenza, l’anoressica non è consapevole che l’attrazione per questo stato mentale equivale a un’attrazione verso la morte.

Nota astrologica:

Cibo, sessualità, morte sono delle dinamiche relative agli aspetti Venere – Plutone, Luna – Plutone ancor più evidenti quando sono in gioco segni zodiacali come il Toro, lo Scorpione e la Vergine, per diversi motivi astrologici e mitologici. Basti pensare a Persefone che viene invogliata a mangiare il melograno da Ade, in tal modo diventerà la divinità degli inferi. Non mangiare può rappresentare il rifiuto della propria identità, del cambiamento del femminile. Infatti, Kore, la fanciulla che assumerà poi il nome di Persefone può essere messa in relazione con il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, come indicato in questo ultimo passaggio, del lavoro di Galimberti, appare chiara la relazione simbolica:

Quando la pubertà del corpo femminile espone la giovinetta ad un’esperienza brusca e traumatizzante, il proprio corpo infantile deve essere disinvestito dalla libido narcisistica al fine di ri-investire narcisisticamente il corpo nuovo, ma questo passaggio non riesce, perché la paziente non è in grado di sentire il corpo adulto che va assumendo come suo, perché troppo simile al corpo della madre da cui l’Io vuole ad ogni costo distinguersi. [. .. ] Si struttura così una difesa dell’Io dominata dal rinnegamento del corpo e del cibo-corpo per identificarsi ad un’imago corporea ideale, desessualizzata e acarnale»