I pianeti sono forme archetipiche di possibili esperienze, sono complessi, ma non è sufficiente che l’interpretazione di un tema natale di un consultante si fermi alla mera descrizione del significato dei pianeti, poiché il complesso non prende forma, non viene superato e riassorbito dalla coscienza. Mercurio in Ariete, ci parla d’impulsività, ma anche di fuoco intuitivo, è fondamentale, affinché il soggetto viva e senta propri questi significati o altri in relazione con l’archetipo, che sia emotivamente condotto, stimolato sulla strada di questa forma.

La tecnica della parola, del racconto, del teatro, della psicomagia, della Pnl, dello Yoga, di qualsiasi altra disciplina che possa essere utilizzate per avvicinare al soggetto l’archetipo è utile poiché aggiunge la tonalità affettiva al complesso rappresentato, lo rende reale, cosciente alla portata dell’IO.

Un esempio può essere quello di Padre Pio che vide sorgere le sue prime stigmate il 7/09/1910. L’Io del frate di Pietralcina è rappresentato dall’Ascendente Scorpione del tema di nascita e da Plutone in Gemelli in VII casa, inoltre si congiunge al Sole, rappresentazione della Persona, Io (Quello che davvero penso di essere) e Persona (riconoscimento della società, la maschera che indossiamo per la società, sono in stretta relazione), c’è una convergenza di significati e di simboli la necessità della trasformazione e del riconoscimento dell’Ombra, VII casa (Sole e Plutone). Nel settembre del 1910, Nettuno è in Pesci (emozioni) trigono a Venere (rappresentativa dell’Ombra , del segno solare e della funzione inferiore di Padre Pio) e Saturno in Cancro (emozioni), mentre Urano in Capricorno si oppone ai medesimi pianeti, nell’asse terza nona, il pensiero, il misticismo, rendere comunicabili le emozioni. Plutone transita alla fine dei Gemelli e forma un trigono con Giove in Bilancia (i confini del mio mondo fisico, in quanto governatore della II casa). La scarica emotiva impressa dai transiti è molto forte, troviamo un senso alle prime stigmate del frate, il complesso inconscio di Plutone viene alla luce attraverso i diversi simboli coinvolti. Jacobi scrive a proposito del giungere alla coscienza dei complessi:

Una semplice comprensione intellettuale non è assolutamente sufficiente. Solo ciò che è vissuto emotivamente libera. Solo l’esperienza emotiva è in grado di produrre la necessaria rivoluzione e trasformazione di energia. Nessun fenomeno dell’inconscio può essere compreso per mezzo del solo intelletto «perché (…) non è solo dotato di senso ma anche di valore, il quale ultimo si fonda sull’intensità dei toni affettivi che lo accompagnano»,e che determinano a loro volta il ruolo del contenuto complessuale nell’economia della psiche. «Mediante l’affetto il soggetto è coinvolto e viene così a sentire l’intero peso della realtà. La differenza quindi corrisponde pressappoco a quella tra la descrizione di una grave malattia letta in un libro e la malattia reale che uno ha. Psicologicamente non si possiede nulla se non se ne è fatta realmente l’esperienza. Una comprensione unicamente intellettuale significa dunque troppo poco, perché si conoscono solo le parole ma non la sostanza delle cose dall’interno.»

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