“Afrodite è originariamente concepita come divinità della terra che fiorisce e abbonda dei suoi doni. Quando in Mesopotamia i re della dinastia di Akkad, Sargon e in particolare Naràm-Sin, istituzionalizzano il culto di Istar, essa sarà stata soprattutto “una divinità creatrice di abbondanza e di fecondità ” e il carattere ctonio di Istar traspare, comunque, dal mito della sua discesa nell’Ade, per riportare alla luce l’amato Tammüz, simbolo delle rinascite primaverili, come Adone nel mito greco.” G. Semerano, Le origini della cultura europea.
Istar della Mesopotamia è quindi Afrodite greca il cui nome veniva scritto anche come Es-dar e anche Ges-dar. La divinità ha come simbolo un palo, un’asta sormontata da una stella. Asta in accadico si scriveva isu, mentre in sumero la parola Gis significava (albero, asta, arma). Capiamo come l’immagine riconduca al mondo vegetale, al colpire con qualche sfumatura fallica. La componente “Is” di Istar possiede questi significati mentre “tar” dall’accadico “taru” significa ritorno. Una parola omofona significa, sempre in accadico, grazioso. Istar è quindi in relazione con la natura, la sua rinascita, l’abbondanza, la guerra, la graziosità, la bellezza. La stella vespertina che precede il sole è diventata la fenica Astarte per assonanza che a propria volta è diventato Astro. La vicinanza di significato simbolico fra Afrodite, Istar e Astarte mi fa affermare che l’Astrologia è lo studio della bellezza del cosmo ovvero dell’armonia del tutto. Gli astrologi regalano lo spazio per creare immagini e offrire una possibilità di armonizzarsi con sé stessi e con l’esterno.
Secondo James Hillman: “Di tutti i peccati della psicologia, il più mortale è la sua indifferenza per la bellezza. ” J. Hillman, Il codice dell’Anima
Noi astrologi non dobbiamo dimenticare, allo stesso modo, quello che Hillman diceva della psicologia.