Sentiamo spesso chiederci o ci chiediamo: qual è la tua identità? Ti senti pianamente te stesso nel tuo lavoro, in famiglia, in amore, possiedi una tua identità?

Cosa è l’identità? Io devo essere identico a chi? Si presuppone che ci sia una forma, un’immagine con cui io debba identificarmi, riconoscermi. Un’immagine reale, concreta, perfetta, immutabile. Identico, significa, però, uguale, non devo sentirmi simile a questa immagine, devo essere pienamente questa immagine, con tutto me stesso, in corpo e mente, Psiche e materia.

La domanda diventa qual è l’immagine che devo riconoscere come mia? Ma se devo riconoscerla come mia devo accettarla, devo scendere a compromessi con me, con quello che sento, come mi vedo, come gli altri mi sembra mi vedano e che condizionano il mio modo di vedermi. Significa che l’immagine, dunque, non è pienamente me, è sempre altro. Non possiamo avere, quindi, un’identità precisa, ma possiamo adattarci in situazioni diverse con altrettanto diverse identità o forme d’identità, di Persona.

La piena identità non esiste, non c’è possibilità ontica, ma solo ontologica e in quanto tale irraggiungibile nel concreto, ma può essere un fine, un telos che guida la nostra vita. L’uomo in ogni suo vissuto cerca la propria identità. Una buona madre, un buon padre, un buon marito, una buona moglie, un buon lavoratore e così via, tende ad un ideale identitario, ma s’indirizza verso immagini diverse a seconda del settore in cui esperisce la vita, ci sono quindi diverse identità, non una sola: siamo, naturalmente, schizoidi.

Jung descriveva l’archetipo della Persona, della maschera che noi indossiamo nel nostro vivere in società. E’ una maschera di cui abbiamo consapevolezza, che scegliamo d’indossare, in qualche modo è una identità, ma non l’unica, è un identità sociale.

Se, quindi, come ha evidenziato E. Bernhard, la  Persona/Maschera è rappresentata nell’oroscopo dalla X Casa, dal suo governatore e dai pianeti in essa presenti, allo stesso modo possiamo ipotizzare che ciascuna Casa rappresenti un’identità diversa che noi cerchiamo di raggiungere in uno specifico settore della nostra vita. Utilizzando le case derivate possiamo pensare, per esempio, che la II Casa della X zodiacale, quindi, l’XI radix, sia come noi mostriamo all’esterno le nostre risorse personali, i nostri valori. La III Casa della X, la XII, come cerchiamo di mostrarci comunicativi, non come comunichiamo, è una cosa diversa. Noi pensiamo e cerchiamo di comunicare in un modo che non corrisponde a come in effetti gli altri ci percepiscono. Una cosa è sentirsi comunicativi un altro è essere percepiti dagli altri. La XII Casa radix, nel nostro esempio, diventa come cerchiamo di essere percepiti nella comunicazione, la III Casa, Mercurio e i pianeti in essa come è l’essenza del nostro comunicare.

L’insieme delle XII Case derivate ci parla di altrettante Maschere/Persona, identità, a cui tendiamo. Ciascuna ci rappresenta, siamo diverse identità una in rapporto con l’altra poiché ogni Casa, ogni pianeta governatore può essere messo in relazione per aspetto, per linguaggio astrologico ad un altro. L’insieme di queste relazioni, ovvero del tema natale rappresenta l’identità unica, il Sé, a cui tendiamo, durante la nostra vita.