di Paolo Quagliarella
Nella poesia corrispondenze di Baudelaire si manifesta il concetto del poeta come sacerdote e veggente che sa cogliere misteriose corrispondenze tra gli elementi della natura e tra la natura stessa e l’uomo. Non è forse questo che facciamo o almeno dovremmo fare noi astrologi? Ma non solo, tutti gli uomini che sono alla ricerca dell’individuazione, dell’appartenenza.
Nella versione francese della prima quartina:
La nature est un temple où de vivants piliers
Laissent parfois sortir de confuses paroles
L’homme y passe à travers des forêts de symboles
Qui l’observent avec des regards familiers.
Notiamo la rima parole e simboli, in giallo, che pone l’accento su come le parole servano a descrivere una realtà simbolica e allo stesso tempo siano loro stesse dei simboli.
Se spostassimo la parola “confuse” al posto di “foreste”, e viceversa, avremmo delle foreste e dei confusi simboli. Ma la natura è un tempio dove “pilastri viventi” osservano l’uomo con sguardi familiari. I pilastri possono essere gli alberi o simbolicamente anche altri uomini “superiori”, al poeta o alla normale condizione umane, cui si trova la maggior parte della popolazione o anche delle divinità benevole.
La Luna in Cancro del poeta è familiare, avvolgente, ma l’uomo è perso nel mondo è gettato, abbandonato, tradito da sua madre, come l’uomo per Heidegger.
Comme de longs échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité,
Vaste comme une nuit et comme la clarté,
Les parfums, les couleurs et les sons se répondent.
La poesia prosegue affermando nella quartina successiva che comunque il poeta, l’uomo che sa “appartenere” al mondo: odorare, vedere, ascoltare coglie l’unità fra luce e notte, ma ancora si confonde a causa delle corrispondenze sottili fra profumi, colori e suoni. La conoscenza è un eterno movimento, l’unità non è statica, l’unità anzi è una notte come indica il chiasmo “nuit”, “unitè”, mentre le tenebre sono chiare, l’altro chiasmo.
Il tema di Baudelaire non lascia dubbi sul suo temperamento Ariete/Scorpione, alla ricerca della madre Luna e del padre Sole/Saturno/Marte/Plutone. Qui mi fermo perché se si leggesse la biografia di Baudelaire con il tema natale di fianco potremmo scrivere un perfetto manuale astrologico, non sarebbe facile, vista la densità dei pianeti in pochissimi segni, ma il destino descritto dagli astri, a mio avviso, si è espresso pienamente attraverso la vita di Charles e i suoi scritti.