Ce lo spiega Hillman. “Il mito di Er ha offerto un’immagine fondamentale alla passione neoplatonica per l’astrologia come modello della psicologia. La medesima Necessità che governa i moti delle stelle governa anche i moti dell’anima. Come le anime sfilano sotto il suo trono, così sul suo grembo gira il fuso che governa le rotazioni planetarie. Ciò che accade all’anima e alle stelle si trova intessuto sulla medesima tela. Perciò cerchiamo di districare le impellenti necessità dell’anima consultando i moti dei pianeti. Come spiegava Paracelso, il medico delle patologie del corpo non può dirsi tale se non conosce l’altra metà dell’anima, che è nei corpi planetari. Solo che gli astrologi hanno preso questa corrispondenza alla lettera, invece che in senso immaginale. Perché coloro che governano la personalità non sono né le stelle dell’astronomia né i pianeti dell’astrologia. L’astrologia è una metafora per dire che coloro che governano la personalità sono potenze archetipiche al di là della nostra personale portata e tuttavia necessariamente coinvolte in tutte le nostre vicende. Tali potenze sono persone mitiche, Dei e Dee, e i loro moti non sono descritti nelle formule matematiche, bensì nei miti.” – La vana fuga dagli dei.

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