L’eclisse del 20 marzo 2015 si forma in Italia alle 10.36 ed è importante per diversi motivi, uno di questi è che si pone precisamente a cavallo tra due segni Pesci e Ariete a 29.27° poco prima dell’equinozio di primavera indicando il passaggio dalla stagione invernale al nuovo germogliare della vita, la fine del ciclo che rinasce in uno nuovo. Sarà particolarmente importante per l’Italia perché avremo la possibilità di vederla con i nostri occhi, di vivere la trasformazione sulla nostra pelle, di assaporare la sensazione della luce che viene sconfitta dalla tenebre per poi rinascere ancora in forma luminosa e potente segnando per di più, dopo pochi minuti, l’inizio della stagione primaverile. Tra i miti che mi sento di associare a questa eclisse vi è quello di Eos che io considero una figura mitologica femminile vicina al significato astrologico della Luna in Pesci.
LUNA IN PESCI – EOS |
Dea dell’aurora, figlia di Iperone e di Tia, o anche del gigante Pallante. Allo spuntare del giorno Eos saliva su di un carro alato e sorgeva dall’Oceano per annunciare la nascita del Sole. Eos amò diversi giovani conosciuti per la loro bellezza, tra i quali Orione, Cefalo e Titone, che divenne suo sposo e dal quale ebbe un figlio Mnemone, che morì ucciso da Achille. Da quel giorno Eos pianse il figlio per l’eternità, tanto che si dice che la rugiada mattutina siano le sue lacrime. |
Per Titone, dato l’infinito amore che nutriva nei suoi confronti, Eos riuscì ad ottenere dagli dei l’immortalità, ma si dimenticò di chiederne anche l’eterna giovinezza, quindi quest’ultimo fu costretto a invecchiare per l’eternità senza mai morire e fu quindi accudito da sua moglie. Titone fu quindi rinchiuso in una stanza in un cesto di vimini, tanto era divenuto piccolo, per proteggerlo dal mondo. Eos riuscì ad ottenere dagli dei che fosse liberato da tale dannazione e fosse trasformato in una cicala. |
Poiché, a parte il suo sposo, Eos aveva avuto diverse relazioni insoddisfacenti, si dice che fosse stata condannata da Afrodite a essere perennemente innamorata, ma mai felicemente, poiché la dea della bellezza aveva scoperto una tresca amorosa con il suo amante Ares. |
Nel segno dei Pesci troviamo il domicilio di Nettuno e Giove, e l’esaltazione di Venere. Chi possiede la Luna in tale segno è romantico e sognatore e, molto spesso, soffre le pene d’amore ed è tendenzialmente piagnucoloso, o quanto meno compiange spesso sé stesso e si erge a vittima. Le lacrime, come vediamo, sono ben presenti nel mito. Analogamente il segno dei Pesci è il primo a sorgere dopo il solstizio di primavera e annuncia il sorgere del Sole che passerà prima sull’ascendente e poi in dodicesima casa, cosignificante del segno. Come si sa il movimento delle case è sempre il medesimo e la dodicesima è quella che preannuncia il sorgere del segno successivo. |
Se guardiamo al mito scopriamo che in concomitanza dell’eclisse Marte e Venere sono ciascuno nel proprio domicilio, sono astrologicamente forti, hanno appena consumato il loro amplesso durante la congiunzione. Possiamo aspettarci, nei quattordici giorni successivi all’evento astronomico, un aumento del desiderio in tutti i settori, di bramosia, di amore o possiamo sintonizzarci con questi simboli per cercare di amplificarli nella nostra vita. Come le pene di giovani adolescenti il mondo potrà scoprire il piacere di cercare il piacere e mai raggiungerlo, l’amore fine a se stesso, ma anche un grande narcisismo. Venere condanna la Luna a ripensare a i propri errori. Nulla di nuovo, si potrebbe obiettare, sì è vero ma averne la consapevolezza ci può spronare a rileggere le nostre scelte e la nostra vita nel periodo che condurrà la Luna ad allontanarsi dal Sole di 180°.
Tra i miti legati all’eclisse dobbiamo ricordare anche Apollo e Dafne e molti altri. Ma il tempo non c’è.