L’Ariete, desidera dare battaglia, se vince, va bene, se non vince è lo stesso ha soddisfatto il suo dio, Marte. La Vittoria è di Atena, ma c’è da dire che le due divinità azione e strategia devono essere alleate per giungere al successo. Atena durante la guerra di Troia rimette Marte al proprio posto, lo colpisce con un ceppo che segna il confine. L’azione all’interno di confine strategicamente definiti può condurre alla vittoria. Forse è questo uno degli insegnamenti di cui deve fare tesoro il segno dell’Ariete o chi me possiede forti valori astrologici.
CITAZIONI TRATTE DA FUOCHI BLU
“Ma l’apocalisse non è necessaria alla guerra. Vorrei che questo punto fosse ben chiaro: l’apocalisse non rientra nei miti di Marte. Marte vuole la battaglia, non l’annientamento e nemmeno la vittoria. (Nike appartiene ad Atena, non ad Ares).”
“Marte opera esattamente in direzione contraria. Conferisce intensità ai sensi e acuisce il sentimento di solidarietà nell’azione: quella vivifica zione piena di energia che i romani chiamavano M ars Nerio e Mars Moles, molare, massiccio, che fa succede re le cose: la mobilitazione. Marte offre una risposta al senso di disperazione e di disorientata impotenza che proviamo di fronte alle armi nucleari risveglian do in noi la paura: Fobos compagno o figlio di Ares; e collera, ira, furore. Marte è l’istigatore, l’attivista primordiale. Ovvero, per esprimere la contrapposi zione in linguaggio escatologico, Marte è il Dio degli inizi, il segno dell’Ariete. I suoi mesi sono marzo e aprile, Mars Apertus, l’aprire, il far succedere le cose. L’apocalisse solleverà bensì i veli, ma poi si chiude nella soluzione finale, veramente finale, dopo la qua le non vi sarà riapertura né «ricorsi».”