La fantasia ha una propria realtà, la fantasia ha una propria energia” C. G. Jung, Intervista di R. I. Evans

 

La psiche secondo Jung è definita da due condizioni: l’ambiente e la genetica. La Psiche dunque si forma in una ambiente specifico e cresce seguendo regole genetiche che si adattano all’ambiente. La Psiche non nasce tabula rasa, ma già, in qualche modo, pre-definita, pre-formata. Quando l’uomo guarda al proprio interno, vede immagini in movimento, vede fantasie, eppure queste fantasie sono fatti indubitabili per chi li vive. La fantasia ha una sua realtà, una sua energia, senza energia non c’è esistenza, non ci sono immagini. Le fantasie diventano materia, io posso immaginare qualcosa e poi la realizzo, oppure le fantasie possono restare tali, nella nostra psiche. Allo stesso modo posso utilizzare le immagini fantastiche, le fantasie per cercare di costruire un mondo personale diverso, più vicino alla mia interiorità. La Psiche proprio perché è popolata dalle immagini è una qualità della materia. Se ammettiamo che i corpi viventi (materia) possiedano una Psiche, quando guardiamo ad essa è come se osservassimo un altro aspetto della materia.

L’astrologia ci de-finisce come potenziale in divenire, come una forma aperta alle nostre scelte, attraverso il tema natale. La comunione fra Psiche e Materia, fra Immagini interiori e Realtà è possibile grazie alla sincronicità che raggruppa gli eventi esteriori e interiori attraverso il senso del momento, quello che noi cogliamo dal mondo e riportiamo verso l’interno.

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