“La straordinaria peculiarità del serpente di cambiare la pelle, e così di rinnovarsi, gli ha fatto assumere in tutto il mondo il carattere di signore del mistero della rinascita, di cui la luna, che sorge e svanisce, che cresce e diminuisce, è il segno celeste. La luna è signora e misura del ritmo uterino e, pertanto, del tempo attraverso cui le cose vanno e vengono; signora del mistero della nascita e della morte, che sono due aspetti di un unico stato dell’ essere. Essa regola le maree e la rugiada che viene la notte a rinfrescare l’erba di cui si nutre il bestiame. Ma anche il serpente è signore delle acque. Dimorando nella terra, fra le radici degli alberi, e frequentando le sorgenti, le paludi ed i corsi d’acqua, si sposta con un movimento ondeggiante; oppure sale come una liana fra i rami, cui si appende come qualche frutto velenoso. Inoltre suggerisce subito un’immagine fallica e, come animale che inghiotte, anche l’immagine dell’organo femminile; in tal modo, è investito di un doppio valore simbolico sicuramente in grado di suggestionare l’immaginazione umana. Analogamente, si crea la duplice associazione con il fuoco e con l’acqua, derivata dal suo attacco fulmineo, dal dardeggiare della sua lingua biforcuta e dal suo liquido velenoso. Il battito della sua coda, come nel leggendario uroboro, suggerisce l’immagine delle acque che, in tutte le mitologie arcaiche, circondano e permeano l’isola circolare della Terra, che vi galleggia sopra.” J. Campbell, Mitologia occidentale