di Paolo Quagliarella
Rileggendo alcune opere di Hillman come La forza del carattere, ma soprattutto il Codice dell’Anima, sono andato a guardare i suoi temi di nascita: ci sono due ore diverse, io considero, la seconda citata da Tarnas e riportata da Astrodatabank http://www.astro.com/astro-databank/Hillman,_James che mi sembra più vicina, simbolicamente, a quanto mi è apparso dalla lettura delle sue opere, ovvero offre, l’ora di Tarnas, a posteriori, un senso diverso e più pregnante.
Ciò che mi affascina, rileggendo Hillman, oggi, dopo diverso tempo, con un’altra consapevolezza, è il suo far appartenere il mondo, la natura ad una visione teleologica, con un fine quasi provvidenziale e onnicomprensivo. La parola provvidenza e fine destinico mi hanno sempre spaventato perché li vedevo come termini limitanti della mia libertà, eppure, ora, il mio punto di vista è cambiato, non dico evoluto o involuto, ma cambiato. In momenti diversi della propria vita, rileggere opere che contengono un senso profondo dell’esistenza o cercano di fornirlo, di farci intravedere strade nuove nel percorso di conoscenza, ci fa capire come il nostro vissuto, il nostro punto di vista condizioni la nostra interpretazione di un libro, a maggior ragione accade con la nostra interpretazione del mondo in nostri momenti storici diversi.
Hillman Ariete Ascendente Cancro, con un Plutone fortissimo congiunto all’Ascendente e quadrato al Sole arietino ci fornisce un’idea della lacerazione provata quando si è imbattuto nella visione meccanicistica del mondo. Il Sole che governa la seconda casa (l’ambiente, le risorse personali) oltre alla quadratura con Plutone, come già descritto, è congiunto alla Luna signora dell’Ascendente, trigono a Nettuno in seconda casa e sestile a Giove in settima. La visione panica, onnicomprensiva, di un ambiente finalisticamente orientato è, a mio avviso, spiegato in maniera forte da Nettuno in seconda casa e gli aspetti menzionati in precedenza, per di più Nettuno governa il Medio Cielo in cui ci sono i due luminari, non poteva essere altrimenti. Ritengo che raggiungere questa visione del mondo sia stata, da un certo punto di vista, una sofferenza intellettuale, almeno all’inizio, poiché ha dovuto superare il senso di abbandono personale che si può leggere nell’opposizione di Marte e Giove in ottava casa a Nettuno.